Mal di schiena dopo i 60 anni? Ecco come evitarlo con 10 semplici abitudini

È inevitabile che, con l’avanzare dell’età, molte persone percepiscano dolori alla schiena. Ma è davvero un destino inevitabile, oppure possiamo intervenire con abitudini intelligenti per mitigare questa problematica? La risposta è incoraggiante: non dobbiamo accettare il mal di schiena come normale compagna dell’invecchiamento. Con strategie preventive ben studiate, è possibile ridurre significativamente il rischio e l’intensità dei dolori vertebrali nel corso degli anni.

Mal di schiena
Mal di schiena

In questo saggio medico, adattato al pubblico italiano e con stile giornalistico-autorevole, approfondiremo dieci raccomandazioni pratiche per preservare la salute della colonna vertebrale con il passare del tempo. Scopriremo perché l’attività fisica, un’alimentazione adeguata, la postura e la gestione dello stress rivestono un ruolo centrale nel prevenire il mal di schiena cronico.

Invecchiamento, fattori di rischio e l’illusione dell’inevitabile

Con l’età, il rischio di dolore lombare cronico aumenta del circa 3,3 % per ogni anno. Se oltre a questo interviene l’obesità, la probabilità di soffrire di mal di schiena si moltiplica di circa 1,7 volte.
Molti credono che dolori e acciacchi siano ineluttabili: una “tassa da pagare” col passare degli anni. In realtà, questi problemi sono il frutto dell’interazione tra fattori modificabili (stile di vita, postura, forza muscolare) e fattori non modificabili (età biologica, predisposizione genetica).

È fondamentale “non rassegnarsi”, ma adottare strategie concrete per ridurre il carico sulla colonna vertebrale, sostenere i muscoli e mantenere l’elasticità articolare.

Dieci strategie per arrivare anziani senza dolore alla schiena

1. Movimento quotidiano come fondamento

Svolgere regolarmente attività fisica moderata — ad esempio camminare 30 minuti al giorno, nuotare, andare in bicicletta — sostiene la circolazione, nutre i dischi intervertebrali e contrasta il deterioramento strutturale.
Il movimento stimola la lubrificazione articolare e previene la rigidità muscolare.

2. Allenare la forza: muscoli che sostengono la colonna

Per proteggere la colonna, è essenziale rafforzare:

  • la muscolatura del core (addominali, obliqui, trasverso)
  • i muscoli lombari
  • i muscoli degli arti inferiori (quadricipiti, glutei)

Attività come pilates, esercizi guidati con fisioterapisti o piccoli carichi controllati aiutano a sviluppare stabilità vertebrale.

3. Spezzare la sedentarietà con pause attive

Quando si lavora al videoterminale o si guida a lungo:

  • ogni 60 minuti, alzarsi e muoversi
  • eseguire semplici movimenti di collo, spalle, schiena

Queste micro-pause mantengono la mobilità e riducono le tensioni muscolari.

4. Controllo del peso corporeo

L’eccesso di peso aumenta il carico su vertebre e dischi intervertebrali.
Un’alimentazione equilibrata — ricca di calcio, vitamina D, proteine e antiossidanti — favorisce ossa e muscoli robusti.
Limitare alimenti ultraprocessati, zuccheri raffinati, abuso di alcol e fumo è fondamentale.

5. Attenzione alla postura quotidiana

Quando si è al computer o con il cellulare:

  • mantenere la schiena dritta
  • i piedi ben appoggiati
  • evitare di incurvarsi
  • la schermata deve trovarsi all’altezza degli occhi

La postura scorretta esercita forze dannose sulla colonna e causa compensi muscolari dannosi nel tempo.

6. Sollevare pesi con tecniche corrette

Quando si alza un oggetto:

  • piegare le ginocchia
  • mantenere la schiena dritta
  • avvicinare l’oggetto al corpo prima di sollevare

Questa meccanica riduce lo sforzo sui dischi e previene lesioni da movimento improprio.

7. Scelta del materasso e posizione del sonno

Dormire in posizione laterale, con un cuscino tra le ginocchia, aiuta a mantenere l’allineamento naturale della colonna.
Il materasso deve essere sufficientemente rigido, né troppo duro né troppo cedevole, per sostenere correttamente le curve vertebrali.

8. Gestione dello stress e rilassamento

Tensioni emotive, ansia e stress si esprimono spesso con contratture cervicali e lombari.
Tecniche di rilassamento, respirazione profonda, meditazione e “mindfulness” risultano utili per allentare i muscoli e prevenire le rigidità.

9. Rivolgersi precocemente allo specialista

Se il dolore persiste per settimane, o limita i movimenti, è importante consultare un medico.
Un’analisi precoce può individuare:

  • una patologia vertebrale (ernia, stenosi, spondilosi)
  • segni di instabilità o compressione nervosa

Un intervento tempestivo aumenta le chances di recupero e riduce i rischi di cronicizzazione.

10. Adottare un approccio preventivo costante

La protezione della colonna non si ottiene con azioni isolate, ma con l’impegno continuo di buone pratiche in ogni ambito della vita quotidiana: movimento, postura, alimentazione, gestione del corpo e della mente.

Perché queste strategie funzionano? Un approfondimento anatomico semplificato

La colonna vertebrale è costituita da vertebre, dischi intervertebrali, legamenti, articolazioni e un complesso di muscoli che la sostengono e la stabilizzano. Con l’età, i dischi perdono idratazione, i legamenti possono irrigidirsi, le articolazioni sviluppare degenerazione, i muscoli indebolirsi.

Le strategie sopra agiscono su questi fronti:

  • Movimento ed esercizio preservano la lubrificazione articolare e favoriscono il nutrimento dei dischi.
  • Forza muscolare consente ai muscoli di sostenere le sollecitazioni evitando che lo stress gravi su strutture passive come i dischi.
  • Postura e tecnica nei movimenti riducono le forze di torsione e compressione anomale.
  • Controllo del peso abbassa il carico costante sui segmenti lombari.
  • Buon riposo e relax mentale contrastano i fattori che tendono a irrigidire o contrarre il sistema muscolare.

Quando si combinano questi elementi, si limita il deterioramento strutturale e si potenzia la capacità adattativa della colonna, anche nella maturità.

Sperimentare oggi: un piano preventivo pratico

Chi voglia iniziare subito può adottare questo schema:

  • Almeno 5 giorni a settimana: 30 minuti di camminata, nuoto o bici.
  • 2–3 sedute a settimana: esercizi controllati per addome, lombari e gambe.
  • Durante la giornata: micro‑pause ogni ora, esercizi di allungamento.
  • Alimentazione variata con attenzione a calcio, proteine, vitamina D; limitare grassi saturi e zuccheri.
  • Postura corretta al lavoro, a casa e in auto.
  • Tecniche quotidiane di respirazione e rilassamento (anche pochi minuti).
  • Monitoraggio attivo del peso corporeo.
  • In caso di dolore persistente, visita medica specialistica entro alcune settimane.

Con costanza, queste abitudini hanno il potere di ridurre notevolmente l’incidenza del mal di schiena cronico nella popolazione anziana.

FAQ (domande frequenti)

  • È mai troppo tardi per cominciare? No. Anche in età avanzata è possibile ottenere benefici con esercizi moderati e controllati.
  • Devo rinunciare a camminare se ho già dolore? No: il movimento lieve, compatibilmente con il dolore, è spesso consigliato. Tuttavia, è bene consultare un medico prima di intensificare l’attività.
  • Quanto devo aspettare prima di chiedere aiuto medico? Se il dolore persiste per più di 2–3 settimane o limita le azioni quotidiane, è opportuno consultare uno specialista.
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