Influenza in anticipo: sintomi, rischi e segnali da non sottovalutare

Influenza, boom anticipato dei casi in Italia: cosa sapere per proteggersi

In Italia i casi di influenza stanno aumentando prima del previsto, e gli ospedali iniziano a sentire la pressione.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un cambiamento del comportamento stagionale dei virus influenzali. Nel 2025, il picco dell’influenza sta arrivando con settimane di anticipo rispetto alle stagioni passate, e le autorità sanitarie locali stanno segnalando un’ondata crescente di ricoveri legati a infezioni respiratorie acute.

Una delle ipotesi principali riguarda la circolazione di una nuova variante del virus influenzale, che si sta diffondendo rapidamente e potrebbe spiegare l’aumento dei contagi, anche tra persone giovani o precedentemente in salute.

Ma non sono solo febbre alta, mal di gola e tosse i segnali da tenere d’occhio. Esiste un sintomo in particolare che molti rischiano di ignorare — e che potrebbe invece essere un primo campanello d’allarme da non sottovalutare.

Stanchezza insolita? Potrebbe non essere solo stress

Con l’arrivo delle festività, il carico mentale e fisico tra lavoro, famiglia e impegni aumenta notevolmente. Molti pensano che sentirsi stanchi o spossati sia solo il risultato di giornate intense o poche ore di sonno. In realtà, la stanchezza può essere uno dei primi segnali dell’influenza, ancora prima dell’arrivo della febbre o della tosse.

Il corpo, quando entra in contatto con un virus, mette in moto una risposta immunitaria che richiede molta energia. Ecco perché ci si sente senza forze: è il sistema immunitario che sta lavorando per proteggerti.

I sintomi dell’influenza da conoscere (e riconoscere in tempo)

Secondo le più recenti linee guida sanitarie italiane, i sintomi influenzali possono comparire all’improvviso e includere:

  • Febbre alta e improvvisa
  • Dolori muscolari diffusi
  • Spossatezza o senso di esaurimento
  • Tosse secca
  • Mal di gola
  • Mal di testa
  • Difficoltà a dormire
  • Inappetenza
  • Disturbi intestinali (diarrea, dolori addominali)
  • Nausea e vomito

Nei bambini, si possono aggiungere anche dolore alle orecchie e riduzione dell’attività quotidiana. Appaiono più stanchi, irritabili o meno interessati al gioco.

Come trattare l’influenza in casa

Nella maggior parte dei casi, l’influenza può essere gestita in autonomia a casa, seguendo alcuni semplici accorgimenti:

  • Riposo e sonno
  • Idratazione costante (acqua, brodi, tisane)
  • Tenersi al caldo
  • Uso di farmaci da banco come paracetamolo o ibuprofene per abbassare la febbre e alleviare i dolori
  • Alimentazione leggera e nutriente

I farmacisti possono offrire supporto e suggerimenti su rimedi sintomatici, integratori e prodotti utili a migliorare il decorso dell’influenza.

Quando è necessario rivolgersi al medico

È importante non trascurare i segnali di allarme. Si raccomanda di contattare il medico di base o pediatra con urgenza se:

  • Si hanno dubbi sui sintomi di un neonato o di un bambino
  • Sei incinta
  • Hai più di 65 anni
  • Soffri di malattie croniche (come diabete, BPCO, cardiopatie)
  • Il sistema immunitario è indebolito
  • I sintomi persistono o peggiorano dopo una settimana

Quando andare al pronto soccorso

Chi presenta dolore al petto improvviso, difficoltà respiratorie, oppure tossisce sangue, deve recarsi immediatamente in pronto soccorso o contattare il 118.

Questi sono segnali di possibili complicanze, come una polmonite virale o batterica, che richiedono assistenza medica immediata.

Lo sapevi che…

🔹 Il virus influenzale cambia quasi ogni anno, ecco perché la vaccinazione stagionale è sempre consigliata, soprattutto per anziani, bambini, donne in gravidanza e persone fragili.

🔹 Anche una semplice influenza può avere conseguenze gravi nei soggetti a rischio, come infezioni polmonari, crisi asmatiche o peggioramento di patologie croniche.

🔹 La trasmissione avviene tramite goccioline di saliva (tosse, starnuti) o superfici contaminate. Lavarsi spesso le mani è un gesto semplice ma molto efficace.

FAQ – Domande frequenti sull’influenza

Come distinguere influenza da raffreddore?
L’influenza inizia bruscamente, con febbre alta, dolori muscolari e stanchezza intensa. Il raffreddore è più lieve, con naso chiuso e starnuti.

Il vaccino è ancora utile se i casi sono già iniziati?
Sì. Il vaccino protegge anche a stagione iniziata. L’importante è vaccinarsi prima che il contagio raggiunga il picco.

Quanto dura l’influenza?
Di solito dai 5 ai 7 giorni. Ma la stanchezza può durare anche due settimane.

Serve l’antibiotico?
No, l’influenza è virale. Gli antibiotici sono utili solo in caso di complicanze batteriche.

I bambini devono restare a casa?
Sì, per evitare di contagiare altri e per riposare. Meglio attendere almeno 24 ore senza febbre prima di tornare a scuola.

Il vaccino antinfluenzale: una protezione tempestiva

Nonostante il picco di influenza stagionale sia già in corso, la vaccinazione antinfluenzale rimane fortemente raccomandata. L’efficacia del vaccino, infatti, si manifesta in circa due settimane, e la sua protezione perdura per tutta la stagione. Poiché la circolazione del virus influenzale può durare diverse settimane, vaccinarsi adesso riduce significativamente il rischio di contagio e, soprattutto, quello di sviluppare forme gravi della malattia o complicazioni. Proteggere sé stessi e gli altri è un atto di responsabilità, specialmente per le categorie più fragili.

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