Linfonodi delle ascelle ingrossati: quando succede e cosa fare

Sono tantissime le persone che, ogni giorno, si trovano ad affrontare il problema dei linfonodi delle ascelle ingrossati, preoccupandosi molto quando si accorgono della situazione. Quando succede? Come agire? Scopriamo assieme le risposte a queste domande.

Linfonodi delle ascelle: in quali casi si ingrossano?

Come specificato dagli esperti del gruppo Humanitas, i linfonodi delle ascelle – che sono suddivisi in sei gruppi e che hanno il cruciale ruolo del drenaggio della linfa proveniente dagli arti superiori e da parte del tronco e della schiena – si ingrossano nei casi in cui il corpo è ‘sotto attacco’ da parte di un’infezione di natura batterica o virale.

Questi due fattori causali non sono certo gli unici da considerare. In molti casi, infatti, i linfonodi ingrossati a livello ascellare possono essere il segnale di una malattia autoimmune o della presenza di un tumore (questa seconda eventualità è più rara).

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Linfonodi ingrossati: le cause possibili

Entrando nel vivo dell’elenco delle possibili cause dei linfonodi ascellari ingrossati citiamo malattie come la faringite e il raffreddore, per non parlare dell’influenza. Come è chiaro, si tratta di malattie infettive che coinvolgono le vie respiratorie superiori.

Ricordiamo altresì che i linfonodi ingrossati delle ascelle possono rappresentare un segnale dell’insorgenza di patologie come la mononucleosi e il morbillo. Tra gli altri fattori che possono portare all’ingrossamento dei linfonodi della ascelle citiamo l’AIDS, ma anche le infezioni cutanee (soprattutto quelle localizzate nei distretti superiori del corpo).

Come sopra specificato, la linfadenopatia ascellare – questo è il nome scientifico dei linfonodi ingrossati in questa arte del corpo – può essere anche spia di un tumore, soprattutto al seno o al polmone. Concludiamo facendo un cenno anche all’otite come possibile fattore causale e ricordando che l’ultimo parere sulla gestione del problema spetta al medico curante.

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