Questa donna ha lavorato su 800 cadaveri all’anno. Ecco cosa ha scoperto sulla morte

Cosa succede davvero al nostro corpo dopo la morte? È una domanda che affascina, spaventa, incuriosisce. Per quanto il destino della nostra coscienza sia materia di fede o filosofia, ciò che accade al corpo è invece una realtà biologica, concreta e ineluttabile.

A rispondere, senza filtri né misteri, è Lianna Champ, 59 anni, la prima donna becchina e imbalsamatrice del Regno Unito. Un mestiere che l’ha affascinata sin da giovanissima, quando a soli 15 anni vide per la prima volta un cadavere. Da quel momento, ha dedicato la vita al lavoro con i morti – e soprattutto con i vivi che restano.

Oggi Lianna accompagna famiglie in uno dei momenti più delicati della vita: l’addio a una persona cara. Il suo compito è anche tecnico: gestire il corpo dal momento del decesso fino al funerale. Ma è anche profondamente umano, fatto di empatia, rispetto e cura.

Cosa succede al corpo dopo la morte

«Quando il cuore smette di battere, l’energia del corpo si interrompe» spiega Lianna in un’intervista a Metro. «È l’energia e il flusso sanguigno a mantenerci caldi. Quando finiscono, il corpo comincia a raffreddarsi e attraversa una serie di cambiamenti noti come decomposizione».

Uno dei primi passaggi è il rigor mortis, cioè l’irrigidimento muscolare. «Si manifesta poche ore dopo la morte. È una reazione chimica causata dalla mancanza di ossigeno e dai cambiamenti biochimici. I muscoli si contraggono e si irrigidiscono».

Contrariamente a quanto molti credono, muovere le dita o gli arti durante il rigor mortis non spezza le ossa. «Se una mano si irrigidisce, si possono piegare delicatamente le dita. In questo modo si “scioglie” il rigor mortis, che comunque sparisce da solo dopo circa 48 ore».

Il processo di decomposizione inizia perché, con la morte, i batteri “buoni” del nostro corpo muoiono, mentre quelli dannosi iniziano a scomporre naturalmente i tessuti.

Il ruolo dell’imbalsamazione

Per rallentare questo processo naturale interviene l’imbalsamazione, la specialità di Lianna. Lavora su 700-800 corpi ogni anno, tanto che, confessa, «potrei imbalsamare anche a occhi chiusi».

«L’imbalsamazione serve a rallentare la decomposizione. Permette alle famiglie di vedere i propri cari come li ricordavano, senza rischi di infezione e senza spiacevoli sorprese. È un trattamento temporaneo di conservazione».

Chi pensa che sia un’operazione complessa o invasiva si sbaglia. «La gente crede sempre che sia più di quel che è. In realtà è poco invasiva, bastano un paio di incisioni, ma è molto efficace».

Il procedimento prevede l’iniezione di formalina – un composto a base di gas formaldeide – nel sistema vascolare del corpo. «La formalina simula la circolazione sanguigna. Allo stesso tempo, il sangue viene drenato da una vena. Così si sostituisce il contenuto del sistema vascolare».

La formalina contiene anche un colorante, eosina rosa, che restituisce alla pelle un aspetto più “vivo”. «Il nostro sangue ossigenato ci dà quel colorito rosato. Dopo la morte, il sangue si deposita per gravità nelle parti inferiori del corpo, lasciando il resto pallido. Se una persona ha avuto un infarto, ad esempio, il sangue può ristagnare nella testa. L’imbalsamazione ripristina un aspetto uniforme».

Un ultimo gesto di cura

Dopo la parte tecnica, Lianna può procedere con il modellamento del volto. «Imposto le espressioni, chiudo gli occhi, posiziono la bocca. L’imbalsamazione indurisce i tessuti e li mantiene in posizione, così l’espressione resta fissa, ed è più piacevole sia per i familiari che per chi lavora con il corpo. Inoltre, mantiene l’igiene».

Ma l’imbalsamazione non è sempre possibile. Se il corpo è stato rinvenuto troppo tardi, potrebbe essere troppo decomposto. In altri casi, ustioni gravi o lesioni estese rendono il processo inattuabile. Tuttavia, dice Lianna, non si dovrebbe mai negare a qualcuno la possibilità di vedere il proprio caro.

«Non è per tutti, ma amo il mio lavoro perché mi permette di aiutare le famiglie e di creare un legame con loro fino al funerale».

Funerali su misura, senza regole fisse

Oltre alla parte tecnica, Lianna aiuta anche nell’organizzazione del funerale, che definisce unico per ogni individuo.

«Non esiste una norma. Dico sempre che faccio qualsiasi cosa, finché è legale» racconta. «Ormai nulla mi fa più effetto».

Tra le richieste più insolite che ha ricevuto:

  • Cani presenti in limousine come “principali dolenti”
  • Versare whisky sulla bara
  • Sepolture in abiti da discoteca

La sua carriera ha dell’eccezionale: è stata l’unica donna nel suo campo per molto tempo. La madre, contraria alla sua scelta, la portò a 15 anni in un’agenzia funebre per dissuaderla. L’effetto fu l’opposto.

«Trovai qualcuno che mi accolse e iniziai a lavorare con un salario minimo, facendo tutta la formazione. Quando ottenni la qualifica, l’Associazione Nazionale dei Direttori Funebri mi chiamò per dirmi che ero l’unica donna certificata».

Morte apparente

Un lavoro difficile, ma necessario

Essere circondata dalla morte ogni giorno potrebbe sembrare pesante. Ma Lianna lo affronta con equilibrio. «Mi alzo ancora ogni mattina senza problemi» dice con un sorriso.

«Certo, a volte è emotivamente duro. Ho celebrato il funerale di una donna che avevo conosciuto. L’avevo visitata più volte durante la malattia terminale, avevo scritto con lei il testo della cerimonia. Era una persona splendida, aveva avuto una vita difficile. Durante la cerimonia mi sono commossa».

Poi conclude: «Ma dico sempre: il giorno in cui non sentirò più nulla sarà il giorno in cui smetterò. Non è un lavoro che si può fare se non ti importa delle persone».

Curiosità: lo sapevi che…?

  • Il rigor mortis scompare naturalmente dopo circa 48 ore.
  • La formalina è la sostanza più usata per imbalsamare, perché simula la circolazione del sangue.
  • L’eosina rosa contenuta nella formalina ridona al viso un aspetto più vitale.
  • Esistono funerali con temi personalizzati, come look disco o riti con alcolici.
  • Il lavoro dell’imbalsamatore è anche una forma d’arte, fatta di tecnica e delicatezza emotiva.

FAQ – Domande frequenti

Cosa succede al corpo subito dopo la morte?
Il corpo si raffredda, i muscoli si irrigidiscono (rigor mortis) e iniziano i processi di decomposizione.

Cos’è l’imbalsamazione e a cosa serve?
È un trattamento che rallenta la decomposizione e rende il corpo visivamente più simile a com’era in vita.

Si può vedere un defunto anche se non è stato imbalsamato?
Sì, ma può essere più difficile se il corpo è stato danneggiato o si è decomposto.

Quanto dura l’effetto dell’imbalsamazione?
Dipende da vari fattori, ma in genere dura diversi giorni, sufficienti per i riti funebri.

Chi può fare l’imbalsamazione?
Solo professionisti formati, come Lianna, con competenze mediche e tecniche.

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