L’azoospermia è curabile?

Negli ultimi anni, la scienza ha più volte lanciato un allarme: il numero di spermatozoi degli esseri umani diminuisce man mano che passa il tempo. Il rischio, se il trend in questione dovesse continuare, è quello di una vera e propria estinzione. Sono diverse le condizioni relative a un’anomalia quantitativa o di motilità degli spermatozoi. Tra queste, rientra l’azoospermia. Di cosa si tratta? Dell’assenza di spermatozoi. La situazione è curabile? Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo cercato di dare una risposta.

Non essendo il nostro un portale medico, ti invitiamo, qualora dovessi avere dubbi sulla tua salute, a contattare uno specialista. In caso di ricerca di un figlio, è il caso di sottoporsi a un controllo dopo due anni di rapporti non protetti. Il tempo in questione scende a sei mesi se la partner ha più di 35 anni.

Classificazione dell’azoospermia

Prima di entrare nel vivo delle risposte alla domanda “L’azoospermia è curabile?“, vediamo la classificazione di questa condizione. L’azoospermia può essere di due tipologie:

  • Non ostruttiva o secretoria
  • Ostruttiva o escretoria

Nel primo caso, il problema è causato da un deficit di produzione degli spermatozoi da parte del testicolo. Nel secondo, invece, alla base della condizione di assenza degli spermatozoi c’è una situazione di ostruzione del loro passaggio lungo le vie seminali.

Come evidenziato da un recente studio i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine dell’American Journal of Human Genetics, tra le principali cause dell’azoospermia ci sarebbe un difetto nei geni codificanti proteine del cromosoma X (risultato ottenuto analizzando la situazione di 2.354 uomini azoospermici o criptospermici).

Terapia

In caso di azoospermia ostruttiva o escretoria, è possibile ricorrere a diversi approcci aventi il fine, attraverso soluzioni chirurgiche, di ristabilire la fertilità maschile. Quali sono? Tra le strade principali che si possono seguire, rientra la ricanalizzazione chirurgica delle vie seminali prossimali e distali. Qualora questi due approcci non risultassero efficaci, nelle coppie che cercano un figlio o nell’uomo che vuole preservare la sua fertilità nel tempo grazie al congelamento dei gameti, è necessario adottare altre soluzioni.

Si può procedere, a seconda delle indicazioni, con interventi di aspirazione o agoaspirazione degli spermatozoi testicolari o epididimari (si tratta degli spermatozoi situati nell’epididimo, un dotto di diametro contenuto a sua volta collegato ai dotti deferenti dei testicoli).

In alcuni casi, si può optare per l’estrazione microchirurgica degli spermatozoi testicolari, conosciuta anche con il termine tecnico di MICROTESE (MICROdissection TEsticular Sperm Extraction). 

Qual è, invece, la terapia in caso di azoospermia non ostruttiva? In questo frangente, si procede a seconda del fattore scatenante. Ciò vuol dire, per esempio, optare per l’intervento chirurgico di rimozione del varicocele. In situazioni in cui il quadro è più grave, si può scegliere la TESE, ossia il prelievo chirurgico del tessuto testicolare da un solo testicolo o da entrambi, o la già citata MICROTESE.

Nel caso in cui non si dovesse riuscire in alcun modo a recuperare spermatozoi, si può procedere con la richiesta della donazione di gameti. Legale in Italia dal 2014, la fecondazione eterologa maschile vede il ricorso a banche del seme estere.

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