L’acqua piovana è potabile? Ecco come stanno le cose

L’acqua piovana ha una elevata resistenza all’anidride carbonica che la rende naturalmente acida: contiene ossidi di azoto e biossido di zolfo e raccoglie anche i nitrati emessi dalle attività agricole. Poi, durante il deflusso nelle grondaie, si carica di metalli, batteri e microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute.

Pertanto, la composizione dell’acqua piovana potrebbe causare la gastroenterite o un’intossicazione grave. Inoltre, la qualità di quest’acqua è molto variabile in base alle regioni e alle attività industriali vicine.

Il Ministero della Salute francesce, come si legge su Futura-Sciences.com, stima che “l’acqua piovana ha una contaminazione microbiologica e chimica che supera i limiti della qualità per l’acqua potabile distribuita attraverso la rete pubblica“.

Un decreto del 2008 autorizza l’uso dell’acqua piovana soltanto all’esterno della casa e per i servizi igienigi e il lavaggio dei terreni. Inoltre, il suo uso per lavare i panni è consentito previo l’uso dei dispositivi di trattamento adeguati.

Possiamo rendere potabile l’acqua piovana?

Non è sufficiente far bollire l’acqua piovana o aggiungere un disinfettante: alcuni virus o batteri sono resistenti a questi trattamenti. Esistono, però, dispositivi di depurazione dell’acqua che, però, devono essere controllati da un laboratorio autorizzato. Una soluzione che rimane costosa e richiede una manutenzione molto rigorosa. Il Ministero della Salute francese, tra l’altro, sconsiglia la coesistenza di due reti idriche diverse a causa della possibilità di interconnessione.

Usi autorizzati dell’acqua piovana

Raccogliere l’acqua piovana è un gesto ecologico e possiamo usarla per:

  • innaffiare i fiori o l’erba;
  • pulire la terrazza o le pareti;
  • pulire i pavimenti;
  • lavare la macchina;
  • alimentare il colore per pitturare.

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