Insetti a tavola? Perché da noi non funzionerà mai
Insetti al posto della carne? Perché in Europa e negli USA non funziona.
Mangiare insetti non sostituirà mai davvero la carne. Perché? Il disgusto culturale è troppo radicato.

Negli ultimi anni, molte campagne ambientali hanno cercato di convincere l’opinione pubblica a sostituire la carne con gli insetti come fonte alternativa di proteine. Grilli, cavallette, formiche: fonti proteiche sostenibili, certo, ma l’idea continua a generare un rifiuto diffuso, soprattutto in Occidente.
Indice dell'articolo
Un rifiuto culturale radicato
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature – Sustainable Agriculture, citato dal The Sun, è stato molto chiaro: l’idea di introdurre gli insetti nell’alimentazione occidentale è destinata al fallimento, almeno nel breve periodo. La ragione? Un mix tra disgusto culturale e ostacoli economici.
Nei sondaggi condotti negli Stati Uniti e in Europa, oltre il 90% degli intervistati si è detto disposto a provare carni vegetali, come quelle a base di soia o piselli. Ma solo il 20% accetterebbe di assaggiare insetti.
E non si tratta solo di “fare l’abitudine”. Secondo i ricercatori, il disgusto verso gli insetti ha radici profonde e rappresenta una vera e propria barriera psicologica.
Perché gli insetti non convincono?
1. Il fattore “bleah”
Il cosiddetto “fattore yuck” – cioè la reazione di disgusto istintivo – è fortemente radicato nella cultura occidentale. In Italia come in Francia, Germania o Stati Uniti, l’idea di mettere nel piatto insetti suscita repulsione. Nonostante campagne, documentari e articoli, l’opinione pubblica rimane ferma sulle proprie posizioni.
2. Costi di produzione ancora elevati
Non basta superare il disgusto: anche il portafoglio frena la diffusione degli insetti come alimento. Gli studiosi evidenziano che i costi per allevare, trasformare e distribuire cibi a base di insetti sono ancora alti. Questo li rende poco competitivi rispetto ad altre alternative più economiche, come le carni vegetali.
3. Mercato minuscolo
Dustin Crummett, co-autore dello studio e membro dell’Insect Institute, ha commentato:
“Gli insetti allevati sono la categoria che ottiene i punteggi più bassi tra tutti i sostituti della carne. Il mercato reale è minuscolo, anche in Paesi dove esiste una tradizione di consumo di insetti.” — Dustin Crummett, ricercatore e co-autore dello studio.
Insetti come alternativa sostenibile? Sulla carta sì, ma…
Nonostante le difficoltà, resta un dato oggettivo: gli insetti sono molto più sostenibili della carne tradizionale. Gli allevamenti intensivi di bovini, suini e pollame sono responsabili di:
- Deforestazione massiccia
- Oltre il 50% dell’inquinamento idrico globale
- Circa un terzo delle emissioni di gas serra
Da questo punto di vista, gli insetti rappresenterebbero una svolta ecologica. Ma, secondo lo studio, non sarà il loro consumo a risolvere il problema climatico.
Cambiare le abitudini alimentari è una sfida lunga
“Cambiare tradizioni culinarie consolidate e reazioni di disgusto profondamente radicate è molto difficile, soprattutto se si cerca di farlo dall’alto verso il basso”, ha aggiunto Crummett.
Il rischio, secondo i ricercatori, è quello di sprecare risorse preziose per promuovere un’opzione che, almeno oggi, ha pochissime possibilità di diffondersi davvero.
Meglio, quindi, puntare su soluzioni che hanno già ottenuto un minimo di consenso popolare, come:
- Le carni vegetali, sempre più presenti nei supermercati
- Le proteine da microrganismi o fermentazioni (es. micoproteine)
- Le carni coltivate in laboratorio, ancora in fase di sviluppo ma molto promettenti
E in Italia?
Nel nostro Paese il tema degli insetti a tavola ha fatto discutere. Dal 2023 la normativa europea consente la commercializzazione di alcuni insetti commestibili, come il grillo domestico o la larva del verme della farina. Tuttavia, le reazioni sono state per lo più negative, con una forte opposizione da parte di associazioni agricole, consumatori e chef.
Nonostante alcune proposte innovative – come pasta, biscotti o cracker a base di farina di insetti – il consumo resta estremamente marginale.
Cosa mangiamo nel futuro?
Il futuro dell’alimentazione sarà sempre più influenzato dalla sostenibilità ambientale. Tuttavia, per avere successo, ogni nuova proposta dovrà fare i conti con le abitudini, le emozioni e le tradizioni dei consumatori.
Insistere su soluzioni che suscitano disgusto non è solo inefficace, ma può anche alimentare diffidenze più ampie nei confronti di tutta l’innovazione alimentare.
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FAQ
Mangiare insetti fa bene alla salute?
Sì, sono ricchi di proteine, vitamine e minerali. Ma l’impatto psicologico rimane un ostacolo.
Gli insetti possono sostituire la carne?
In teoria sì, ma in pratica no: il rifiuto culturale li rende poco appetibili.
Sono già in vendita in Italia?
Sì, alcuni prodotti sono in commercio, ma si tratta ancora di una nicchia.
Sono sicuri?
Sì, se autorizzati dalla normativa europea. Vanno consumati in forma controllata.