Influenza 2025: come capire se è davvero influenza o solo raffreddore
Con l’arrivo dell’autunno e il calo delle temperature, si registra un netto aumento dei casi influenzali in Italia. Ecco come riconoscere i sintomi e reagire correttamente.
Ogni anno, con l’arrivo della stagione fredda, migliaia di italiani si ritrovano a letto con febbre, dolori e spossatezza. Ma nel 2025, secondo le prime rilevazioni di medici di base e strutture sanitarie territoriali, i casi di influenza sembrano destinati a superare di gran lunga quelli dell’anno precedente. Già nei primi mesi, le visite ambulatoriali per sintomi simil-influenzali sono risultate quasi triplicate rispetto al 2024.

La maggiore diffusione del virus, complice anche il ritorno alla normalità dopo anni di restrizioni, sta generando confusione tra influenza e raffreddore, due condizioni molto diverse per intensità e sintomi. Capire la differenza è fondamentale per affrontarle correttamente e limitare la diffusione del virus.
Indice dell'articolo
Influenza e raffreddore: due patologie molto diverse
È facile confondere un semplice raffreddore con l’influenza, soprattutto nei primi giorni. Tuttavia, esistono segnali chiari che aiutano a distinguere i due quadri clinici:
- Il raffreddore si manifesta gradualmente, con sintomi lievi come naso chiuso o che cola, mal di gola leggero e stanchezza moderata. In genere, chi ne è colpito riesce comunque a svolgere le attività quotidiane.
- L’influenza vera e propria si presenta in modo improvviso e violento, con febbre alta, dolori muscolari, mal di testa, stanchezza estrema e tosse secca. Chi ne è colpito può sentirsi completamente debilitato e incapace di alzarsi dal letto.
In presenza di sintomi gravi e improvvisi, è consigliabile restare a casa, evitare contatti e monitorare l’andamento della febbre.
Quanto dura l’influenza e quando si è contagiosi?
L’influenza stagionale ha un andamento piuttosto prevedibile. I sintomi acuti durano in media tra i 5 e i 7 giorni, anche se la sensazione di stanchezza può persistere per una o due settimane.
Anche se si inizia a stare meglio, è importante sapere che si può restare contagiosi fino a 7 giorni dall’inizio dei sintomi. Per questo è essenziale non affrettare il rientro a scuola o al lavoro, proteggendo così le persone più fragili.
Se i sintomi non migliorano dopo una settimana o si aggravano (febbre persistente, tosse che peggiora, difficoltà respiratorie), è opportuno contattare il proprio medico di famiglia.
Antibiotici? No, salvo complicazioni
L’influenza è causata da un virus e, come tale, non può essere curata con antibiotici, che sono efficaci solo contro i batteri. Tuttavia, in una piccola percentuale di casi, possono insorgere infezioni batteriche secondarie, come bronchiti o sinusiti. In questi casi, il medico potrà valutare l’eventuale necessità di una terapia antibiotica mirata.
I sintomi più comuni dell’influenza e come affrontarli
Ecco un approfondimento sui sintomi principali dell’influenza stagionale e alcuni consigli utili per alleviarli:
Febbre alta
È uno dei sintomi più frequenti e indica che il corpo sta combattendo l’infezione. Per alleviare il malessere:
- Mantenersi idratati
- Restare al caldo
- Usare paracetamolo o ibuprofene, se compatibili con il proprio stato di salute, per abbassare la febbre e ridurre i dolori muscolari
Spossatezza estrema
Il senso di stanchezza profonda è dovuto all’intensa attività del sistema immunitario. Dormire, riposare e ridurre gli stimoli esterni è fondamentale:
- Ascolta il tuo corpo: se senti il bisogno di dormire più del solito, fallo senza sensi di colpa
- Evita sforzi fisici eccessivi, anche se ti senti in ripresa
Mal di gola e tosse secca
Sono tra i sintomi più fastidiosi, soprattutto nei primi giorni. Per alleviarli:
- Bevi molta acqua o tisana calda, magari con miele
- Le bevande calde aiutano a mantenere idratata la gola, migliorando anche la respirazione
- Le erbe come zenzero e citronella possono dare un supporto naturale alla guarigione
Mal di testa
Spesso associato alla febbre e alla disidratazione, può essere alleviato con:
- Analgesici da banco (paracetamolo o ibuprofene)
- Riposo in ambienti silenziosi e ben ventilati
- Assunzione regolare di liquidi
Inappetenza
Anche se la fame viene meno, è importante continuare ad alimentarsi in modo leggero ma nutriente:
- Yogurt con probiotici per sostenere la flora intestinale
- Verdure e frutta ricche di vitamina C
- Brodi vegetali o di pollo, leggeri ma ricchi di sali minerali
Il detto “nutrire il raffreddore, affamare la febbre” è scientificamente scorretto. Il corpo ha bisogno di energia per guarire.
Prevenire è sempre meglio
Oltre alle buone pratiche igieniche come il lavaggio frequente delle mani, la vaccinazione antinfluenzale resta la misura più efficace per ridurre il rischio di contagio, soprattutto tra le persone anziane, i fragili e i bambini.
Curiosità – Lo sapevi che…?
- L’influenza può portare a complicanze anche gravi, come la polmonite, soprattutto nei soggetti a rischio.
- I virus influenzali cambiano ogni anno: ecco perché il vaccino viene aggiornato a ogni stagione.
- La febbre, pur fastidiosa, è un meccanismo di difesa: aiuta a inibire la replicazione virale.
- Riposare aiuta il sistema immunitario tanto quanto l’assunzione di farmaci sintomatici.
- Le infezioni virali come l’influenza non vanno mai curate con antibiotici, salvo complicazioni diagnosticate.
FAQ – Le domande più comuni sull’influenza
Come faccio a capire se ho l’influenza o solo un raffreddore?
Se i sintomi compaiono all’improvviso, con febbre alta, dolori muscolari e spossatezza, è molto probabile che si tratti di influenza.
Quanto dura l’influenza?
In media tra i 5 e i 7 giorni, ma la stanchezza può durare anche due settimane.
Sono contagioso anche se mi sento meglio?
Sì, si può essere contagiosi fino a 7 giorni dall’inizio dei sintomi, anche se ci si sente in ripresa.
Posso prendere antibiotici per l’influenza?
No, l’influenza è virale. Gli antibiotici sono utili solo se si sviluppano infezioni batteriche secondarie.
Cosa posso mangiare se non ho fame?
Preferisci cibi leggeri e nutrienti: yogurt, frutta fresca, zuppe calde e brodi. Evita cibi grassi o elaborati.
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