Il burro fa male alla salute? Sì o no?

Ricco di acidi grassi saturi noti per aumentare il tasso del colesterolo cattivo (colesterolo LDL), il burro è da tempo finito nel mirino dei nutrizionisti.

Ricco di acidi grassi saturi noti per aumentare il tasso del colesterolo cattivo (colesterolo LDL), il burro è da tempo finito nel mirino dei nutrizionisti.

Composto dall’ 82% di lipidi, 16% di acqua e 2% di proteine ​​del latte e carboidrati, il burro fornisce principalmente acidi grassi saturi (54 g / 100 g). Contiene, inoltre, 21,8 g di acidi grassi monoinsaturi (omega 9) e 3 g di polinsaturi (omega 6 e 3).

Una ricerca del 2016 della Tufts University (USA) di Boston, che ha coinvolto nove studi su 640mila persone, ha concluso che mangiare circa 14 g di burro al giorno non aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari.

[amazon_link asins=’B005A347XI,B00VSLGHOI,B01B37BPFM,B00LKE1RWU,B00LKE1SII,B01MY2EAIN,B01I504Y44,B003ZZC762′ template=’ProductCarousel’ store=’gianbolab-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9014f3ad-a493-11e8-a394-29e20cc59513′]

Un altro studio pubblicato su The Lancet ha sostenuto addirittura che i grassi sono associati a una riduzione della mortalità, mentre le alimentazione ricche di carboidrati, al contrario, aumenterebbero i rischi. Il burro è anche una fonte di calcio (18 mg / 100 g) e vitamina D, essenziale per la conservazione delle ossa. Una porzione di 20 g copre anche il 20% dell’assunzione raccomandata di vitamina A, che contribuisce a una buona qualità della pelle, rafforza il sistema immunitario ed è essenziale per la crescita cellulare.

Tuttavia, il burro rimane un alimento molto calorico (74 calorie per 100 g) e ricco di grassi animali. Perciò, è sempre consigliabile il consumo di oli vegetali, il cui profilo lipidico è molto più favorevole. L’olio d’oliva contiene 75,2 g di acidi grassi monoinsaturi e 7,4 g di acidi grassi polinsaturi, chiamati essenziali perché lo sono per il nostro organismo e proteggono dalle malattie cardiovascolari. Infine, il burro non deve essere riscaldato a una temperatura superiore a 130° C perché rilascia componenti presumibilmente cancerogeni (reazione di Maillard).

Si raccomanda, infine, di non superare il 12% di grassi saturi nella nostra alimentazione.

Articoli correlati