IEuD e dipendenza da farmaci: quando la soluzione diventa il problema

IEuD, l’Istituto Europeo delle Dipendenze, mette in guardia contro il rischio di dipendenza da farmaci: la ricerca di sollievo da ansia, dolore e disturbi del sonno può infatti portare all’utilizzo di farmaci che, pur essendo strumenti terapeutici validi, nascondono il rischio di una possibile deriva verso la dipendenza. Nella nostra società, la linea tra l’uso appropriato e l’abuso di sostanze prescritte è sottile, e il fenomeno della dipendenza da farmaci è in crescita. IEuD si pone come punto di riferimento nel supportare le persone in questo percorso complesso, offrendo soluzioni e servizi personalizzati.

IEuD: la sottile linea tra uso e dipendenza da farmaci

La dipendenza da farmaci prescritti, spiega IEuD, può insorgere quando il trattamento per una condizione acuta o cronica si trasforma in un bisogno compulsivo di assumere il medicinale. 

Questi farmaci, in particolare sedativi, tranquillanti, antidolorifici oppioidi e stimolanti, agiscono sul Sistema Nervoso Centrale e possono portare a sintomi da sospensione, uso di dosi crescenti, procurarsi il farmaco al di fuori dei canali ufficiali e uso eccessivo a scopi ricreativi.

Ansiolitici e sedativi: quando il sollievo diventa dipendenza

Gli ansiolitici, come le benzodiazepine, sono farmaci efficaci contro attacchi di panico e ansia, ma il loro potenziale abusivo è alto. La tolleranza si sviluppa rapidamente, portando a un incremento del dosaggio per mantenere l’efficacia. La sospensione di questi farmaci spesso si accompagna al cosiddetto craving e malessere psicofisico. Le raccomandazioni dell’OMS sottolineano l’importanza di limitare l’uso degli ansiolitici a brevi periodi e sotto stretto controllo medico.

Le benzodiazepine hanno un’azione rapida e una bassa tossicità acuta, rendendole una scelta comune per trattare condizioni come l’ansia acuta e l’insonnia. Tuttavia, gli effetti collaterali a lungo termine, come la perdita di memoria e il deterioramento cognitivo, sono significativi e possono portare a conseguenze gravi, come incidenti stradali e cadute. La tolleranza agli effetti ansiolitici e ipnotici si sviluppa velocemente, mentre gli effetti sulla memoria e sulla cognizione persistono anche dopo la sospensione.

Farmaci antidepressivi: cura o dipendenza?

Gli antidepressivi sono essenziali nel trattamento di disturbi dell’umore come la depressione e il disturbo ossessivo compulsivo. La loro somministrazione prolungata può suscitare timori di dipendenza, ma è importante distinguere tra la necessità terapeutica di un farmaco e la dipendenza patologica. Gli antidepressivi non inducono tolleranza o craving e i sintomi da sospensione non sono segno di dipendenza, ma di una normale reazione fisiologica. Un rapporto di fiducia con il medico è cruciale per gestire correttamente la terapia.

Infatti, la sospensione degli antidepressivi deve essere gestita con cura, riducendo gradualmente la dose per evitare i sintomi da sospensione. Il ritorno dei sintomi originali non è segno di dipendenza, ma può indicare la necessità di un trattamento a lungo termine. Anche la resistenza psicologica a terminare la terapia deve essere affrontata con il supporto psicologico appropriato.

Il supporto di IEuD nel superare la dipendenza da farmaci

Per IEuD riconoscere la necessità di aiuto è il primo passo verso la risoluzione di una dipendenza. IEuD si distingue per il suo approccio multidisciplinare nel trattamento delle dipendenze, anche da farmaci, con l’obiettivo di fornire un supporto completo e pratico, nonché la comprensione delle problematiche del paziente.

IEuD pone infatti l’individuo al centro del percorso di cura, affidandosi a una squadra di specialisti esperti. L’approccio – oltre che garantire privacy e percorsi personalizzati, anche a distanza – si fonda su obiettivi verificabili e su trattamenti all’avanguardia, come la risonanza magnetica transcranica, per un recupero efficace e duraturo.

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