Ghiandole di Tyson: cosa sono, a che servono, i sintomi

Le ghiandole di Tyson sono presenti nei peni di tutti gli uomini. Scopriamo insieme a cosa servono e quali sono i sintomi.

Le ghiandole di Tyson sono presenti nei peni di tutti gli uomini: hanno lo scopo di produrre un liquido lubrificante che facilita la penetrazione durante il contatto intimo e spesso sono invisibili.

Tuttavia, ci sono casi in cui queste ghiandole sono più visibili e assomigliano a palline o brufoli bianchi intorno alla sommità del pene e sono scientificamente chiamate papule perlacee.

Normalmente, non è necessario trattare le ghiandole di Tyson perché si tratta di un’alterazione normale e benigna.

Perché compaiono

Le ghiandole di Tyson sono strutture presenti nel pene fin dalla nascita. Di solito, durante l’erezione e il rapporto sessuale perché sono responsabili della produzione di liquido lubrificante che facilita la penetrazione.

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Le papule perlacee sono contagiose?

Le papule perlacee, causate dalla presenza delle ghiandole di Tyson, non sono contagiose e quindi non sono da considerare una malattia a trasmissione sessuale.

Queste lesioni possono spesso essere confuse con le verruche genitali causate dal virus HPV e l’unico modo per confermare la diagnosi è consultare un urologo.

Sintomi della ghiandola di Tyson

Oltre ad essere considerate una struttura normale e benigna, le ghiandole di Tyson non portano alla comparsa di segni o sintomi ma possono causare u disagio estetico all’uomo.

Le ghiandole di Tyson sono piccole palline bianche che compaiono sotto la testa del pene che non generano prurito o fanno male, ma se compaiono dei sintomi, è importante andare dal medico per indagare sulla causa perché, in questi casi, le palline potrebbero non corrispondere alle ghiandole di Tyson.

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Trattamento

Nella maggior parte dei casi, le ghiandole di Tyson non necessitano di alcun tipo di trattamento in quanto sono benigne e non causano problemi di salute.

Tuttavia, in alcuni uomini, possono causare un cambiamento importante nell’immagine del pene che finisce per rendere difficili le relazioni.

In questi casi, l’urologo può raccomandare:

  • Cauterizzazione: questa tecnica consiste nell’usare una corrente elettrica per bruciare le ghiandole e rimuoverle dal glande. Di solito, questa procedura viene eseguita in anestesia locale;
  • Chirurgia minore: il medico esegue l’anestesia locale e utilizza un bisturi per rimuovere le ghiandole. Questa tecnica può essere eseguita in studio da un urologo esperto.

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