Pensava fosse solo stanchezza da mamma: era un tumore al seno
Pensava fosse solo stanchezza da mamma, invece era un tumore al seno aggressivo.
Per dodici lunghi mesi, Andrea Henderson, mamma di quattro figli e fotografa, ha creduto di essere semplicemente esausta per via della vita frenetica. I medici confermavano: “È solo stanchezza da mamma”. Ma poi, un giorno, come raccontato dal Mirror, un sintomo inaspettato ha cambiato tutto.

Indice dell'articolo
- 1 Quando la stanchezza non è solo stanchezza
- 2 Tumore al seno scoperto per caso
- 3 Una diagnosi difficile da accettare
- 4 Quando il tumore è aggressivo
- 5 HER2 positivo: cosa significa
- 6 Prevenzione anche da giovani: il messaggio di Andrea
- 7 Come fare l’autopalpazione
- 8 Una storia di forza e consapevolezza
- 9 Un prodotto utile
- 10 FAQ
Quando la stanchezza non è solo stanchezza
Andrea, 41 anni, vive ad Alnwick, nel nord dell’Inghilterra. Da tempo sentiva un dolore pungente al petto sinistro e un senso di spossatezza che sembrava non andarsene mai. Continuava a rivolgersi al medico, ma ogni volta la risposta era la stessa: stress e fatica dovuti alla vita familiare intensa.
Ma a febbraio 2025, qualcosa è cambiato. Dopo la doccia, ha notato che il suo capezzolo sinistro stava sanguinando, senza alcun motivo apparente. Quel segnale, tanto improvviso quanto inquietante, ha fatto scattare un campanello d’allarme.
Tumore al seno scoperto per caso
Andrea si è recata immediatamente dal medico. Nel giro di pochi giorni ha effettuato sei mammografie, una risonanza magnetica e diverse biopsie. Il verdetto è arrivato a marzo: tumore al seno di stadio 1, grado 3. Una diagnosi che indica una forma precoce ma molto aggressiva.
I medici hanno escluso la presenza del tumore nei linfonodi, ma proprio per l’aggressività delle cellule hanno avviato subito una terapia preventiva: otto cicli di chemioterapia, dieci anni di trattamento ormonale e menopausa anticipata.
Una diagnosi difficile da accettare
Il segnale ignorato per mesi
Andrea ricorda bene quei dodici mesi di continui consulti con il suo medico di base. Le fitte al petto, la stanchezza costante, il senso di affanno. Tutto veniva ricondotto al suo ruolo di madre impegnata. Nessuno sospettava qualcosa di più grave.
Sei mesi prima della diagnosi, un episodio anomalo avrebbe potuto anticipare tutto: una lieve perdita ematica dal capezzolo sinistro. Ma anche in quell’occasione, non si parlò di cancro.
Un piccolo nodulo, una grande minaccia
Durante la visita in seguito al sanguinamento, il medico ha trovato un piccolo nodulo sotto il capezzolo, grande quanto un chicco di riso. Dopo le analisi, si è scoperto che era un tumore di 1,9 mm. Il resto del seno è stato controllato, così come i dotti lattiferi, dove sono stati trovati noduli benigni.
Andrea ricorda:
“La consulente mi aveva detto: ‘Non penso sia cancro, l’ho visto in molte donne’. Poi, però, la diagnosi è arrivata: tumore al seno stadio uno, grado tre.” — Andrea Henderson, intervista al *Mirror UK*

Quando il tumore è aggressivo
Una scoperta sconvolgente
Una risonanza magnetica ha rivelato qualcosa di ancora più preoccupante: un tumore di 4,9 cm al petto, con cellule molto aggressive. Andrea ha dovuto affrontare l’idea di una mastectomia totale al seno sinistro, seguita da un intervento di ricostruzione mammaria.
Il 16 aprile ha subito la mastectomia. Il 4 giugno, la ricostruzione.
“Perdere un seno è devastante”, racconta. “Ma ho capito che la bellezza vera è dentro, non nel nostro aspetto. Il cancro ti spoglia di tutto, ma ti fortifica”.
HER2 positivo: cosa significa
Andrea è affetta da tumore HER2 positivo, una forma che cresce velocemente perché si nutre degli ormoni femminili, in particolare degli estrogeni. Questo tipo di tumore colpisce spesso le donne in età premenopausale ed è noto per essere aggressivo. Per questo motivo, la terapia ormonale che Andrea dovrà seguire per dieci anni indurrà una menopausa precoce.
Prevenzione anche da giovani: il messaggio di Andrea
Chemioterapia fino a dicembre
Da oggi, 7 agosto, Andrea inizierà un ciclo di otto sessioni di chemioterapia, che si concluderanno a dicembre. E lancia un messaggio importante a tutte le donne, in particolare a quelle sotto i 50 anni.
In molti Paesi, tra cui l’Italia, gli screening mammografici gratuiti iniziano tra i 50 e i 53 anni. Ma Andrea avverte:
“Le giovani donne hanno più estrogeni prima della menopausa, quindi il rischio è maggiore. Serve introdurre controlli anche per chi ha meno di 50 anni.”
Come fare l’autopalpazione
Andrea invita tutte le donne a imparare a conoscere il proprio corpo, con un gesto semplice ma fondamentale: l’autopalpazione mensile.
Ecco cosa controllare:
- Noduli o ispessimenti anomali
- Cambiamenti nella forma o dimensione del seno
- Inversione del capezzolo
- Sanguinamenti o secrezioni
- Rigonfiamenti sotto le ascelle
- Rientranze o “pieghe” sulla pelle
Ricorda: anche il capezzolo va controllato, nonostante la sua naturale irregolarità.
Una storia di forza e consapevolezza
La storia di Andrea non è solo quella di una diagnosi tardiva. È il racconto di una donna che ha saputo ascoltare il proprio corpo, nonostante le rassicurazioni iniziali. Un invito a tutte le donne – giovani e meno giovani – a non sottovalutare mai i segnali del proprio corpo.
Il tumore al seno può colpire a ogni età. Ma una diagnosi precoce può fare la differenza. Grazie al suo coraggio, Andrea sta contribuendo ad aumentare la consapevolezza su un tema spesso trascurato quando riguarda donne giovani.
Un prodotto utile
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FAQ
A che età iniziare a fare la mammografia?
In Italia lo screening gratuito inizia tra i 50 e i 53 anni. Ma se hai sintomi o familiarità, parlane con il tuo medico.
Il tumore al seno colpisce anche le giovani donne?
Sì. Anche se più raro, può essere più aggressivo. La prevenzione è fondamentale.
Come si fa l’autopalpazione del seno?
Preferibilmente dopo il ciclo mestruale, in piedi davanti allo specchio e poi sdraiate. Controlla ogni area, compreso il capezzolo e l’ascella.
Il capezzolo che sanguina è sempre segno di tumore?
No, ma è un sintomo che va sempre indagato con urgenza.
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