“Stop ai vaccini obbligatori”, “Il corpo è un dono di Dio”
La Florida si prepara a diventare il primo stato USA a eliminare tutti gli obblighi vaccinali, suscitando allarme tra gli esperti di salute pubblica. Ecco cosa cambia e perché.
Ieri, 3 settembre, la Florida ha annunciato una decisione destinata a fare storia: l’eliminazione di tutti gli obblighi vaccinali, inclusi quelli per l’accesso scolastico. La mossa, guidata dal governatore Ron DeSantis e dal direttore generale della sanità Joseph Ladapo, segna un punto di svolta nelle politiche sanitarie dello Stato, posizionando la Florida come il primo Stato americano a intraprendere questa strada. La proposta, accompagnata da toni accesi e paragoni controversi, ha già scatenato un dibattito nazionale, con esperti che avvertono sui rischi per la salute pubblica e critici che la definiscono una “catastrofe sanitaria”.

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Un annuncio senza precedenti
Alla Grace Christian School di Valrico, il dottor Joseph Ladapo, direttore generale della sanità della Florida, ha dichiarato con fermezza: “Il Dipartimento della Salute della Florida, in partnership con il governatore, lavorerà per porre fine a tutti gli obblighi vaccinali nello Stato. Tutti quanti, ogni singolo obbligo”. Con un tono deciso, ha aggiunto: “Ognuno di essi è sbagliato e gronda disprezzo e schiavitù. Chi sono io come uomo qui presente a dirti cosa dovresti mettere nel tuo corpo? Chi sono io per dirti cosa dovrebbe mettere tuo figlio nel suo corpo? Non ne ho il diritto. Il tuo corpo è un dono di Dio”. Le sue parole, accolte da applausi entusiasti, riflettono una visione che pone la libertà individuale al centro delle scelte sanitarie.
L’annuncio si inserisce in un contesto di crescente scetticismo verso i vaccini, amplificato dalla nomina di Robert F. Kennedy Jr. a Segretario federale alla Salute da parte del presidente Donald Trump. Kennedy, noto per le sue posizioni anti-vaccini, ha già avviato azioni controverse, come il licenziamento della direttrice del CDC, Susan Monarez, e la rimozione di esperti dal comitato consultivo sui vaccini. La Florida, con questa mossa, si allinea a questa linea, spingendo per un cambiamento radicale delle politiche sanitarie.
Cosa cambia per le scuole
Attualmente, la Florida richiede che i bambini iscritti a scuole pubbliche o private ricevano vaccinazioni contro malattie come morbillo, parotite, rosolia, polio, epatite B, difterite, tetano, pertosse e varicella. Esistono esenzioni per motivi medici o religiosi, ma i tassi di vaccinazione rimangono elevati: circa l’89% dei bambini in età da kindergarten risulta immunizzato. La nuova politica mira a eliminare questi requisiti, consentendo ai genitori di decidere liberamente senza obblighi. Tuttavia, alcune modifiche richiederanno l’approvazione della legislatura statale, controllata dai Repubblicani, mentre altre, come quelle relative a vaccini per varicella, epatite B, Hib e pneumococco, potranno essere revocate direttamente dal Dipartimento della Salute in circa 80 giorni.
Un “pacchetto medico” per la libertà individuale
Il governatore Ron DeSantis ha sostenuto con forza la proposta, annunciando la creazione di una commissione statale denominata Make America Healthy Again (MAHA), presieduta dalla first lady Casey DeSantis e dal vicegovernatore Jay Collins. La commissione, che include figure di spicco come Ladapo e altri funzionari statali, si occuperà di promuovere politiche basate su consenso informato, diritti dei genitori e riduzione dei “dogmi medici non supportati dai dati”. DeSantis ha dichiarato: “Non credo che ci sia un altro Stato che abbia fatto tanto quanto la Florida. Vogliamo restare all’avanguardia”. Ha promesso un “grande pacchetto medico” da presentare nella prossima sessione legislativa, che renderà permanenti alcune misure adottate durante la pandemia, come l’abolizione dei passaporti vaccinali e delle restrizioni sul lavoro.
Le critiche degli esperti
La comunità scientifica ha reagito con allarme. La American Medical Association ha definito la decisione “un azzardo sconsiderato che mette a rischio la vita dei bambini”. Gli esperti sottolineano che i vaccini hanno salvato milioni di vite: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le campagne di immunizzazione hanno evitato 154 milioni di morti negli ultimi 50 anni, di cui due terzi tra i neonati. La CDC stima che i vaccini infantili prevengano ogni anno circa 4 milioni di decessi a livello globale.
La dottoressa Nancy Silva, pediatra di Wesley Chapel, ha avvertito: “Eliminare gli obblighi vaccinali per i bambini metterà a rischio la loro salute e riporterà malattie con complicazioni potenzialmente letali, che la maggior parte dei genitori di oggi non ha mai affrontato”. La rimozione delle vaccinazioni obbligatorie potrebbe ridurre i tassi di immunizzazione, compromettendo l’immunità di gregge (che richiede tassi di vaccinazione del 93% per malattie come il morbillo) e aumentando il rischio di focolai di malattie prevenibili. Un esempio recente è l’epidemia di morbillo in Texas occidentale, con oltre 760 casi in un’area con tassi di vaccinazione dell’82%.
La proposta ha acceso un confronto politico. La deputata democratica Anna Eskamani, candidata a sindaco di Orlando, ha definito la decisione “sconsiderata e pericolosa”, avvertendo di un “disastro per la salute pubblica in Florida”. Il senatore Bill Cassidy, medico e presidente della commissione sanitaria del Senato USA, ha dichiarato: “Vedremo focolai di malattie prevenibili da vaccino nelle scuole, che colpiranno non solo i non vaccinati, ma anche chi ha patologie come il cancro”. Altri critici, come il professor John Moore della Weill Cornell Medicine, hanno espresso timori per un aumento della mortalità infantile, sottolineando: “Gli impresari di pompe funebri della Florida dovranno prepararsi a ordinare più bare per bambini”.
Dall’altra parte, sostenitori come Robert Malone, membro del comitato consultivo del CDC nominato da Kennedy, hanno elogiato Ladapo, definendolo “uno scienziato misurato che vuole cambiare il sistema in meglio”. La proposta si inserisce in un contesto di crescente polarizzazione, con stati democratici come California, Oregon e Washington che hanno annunciato un’alleanza per rafforzare le linee guida sulle vaccinazioni, in contrasto con le politiche federali di Trump e Kennedy.
I rischi per la salute pubblica
La rimozione degli obblighi vaccinali potrebbe avere conseguenze di vasta portata. Gli esperti temono un calo delle coperture vaccinali, con ripercussioni non solo sui bambini, ma anche su anziani, immunodepressi e turisti, dato che la Florida è una delle principali destinazioni turistiche degli USA. La dottoressa Lisa Gwynn, ex presidente della sezione della Florida dell’American Academy of Pediatrics, ha sottolineato: “Non si tratta solo della decisione dei genitori. Riguarda gli anziani, i vulnerabili, gli immunocompromessi e l’impatto sulla nostra comunità”. Un calo delle vaccinazioni potrebbe anche ridurre l’accesso ai vaccini gratuiti per le famiglie a basso reddito, complicando ulteriormente la prevenzione.
Un precedente pericoloso?
La Florida si pone come apripista in un dibattito che potrebbe influenzare altri stati. Alcuni leader repubblicani hanno già espresso interesse a rivedere le leggi sui vaccini, mentre stati democratici si muovono in direzione opposta. A livello internazionale, l’OMS e altri organismi sanitari temono che questa decisione possa erodere la fiducia globale nei vaccini, alimentando la disinformazione sanitaria. La politicizzazione della salute pubblica, come evidenziato dalle azioni di Kennedy e Ladapo, rischia di creare una legislazione frammentata, con impatti imprevedibili sulla salute collettiva.