Favismo: cause e rimedi

Conosciuto anche come ‘malattia delle fave’, non è una allergia, ma una forma di anemia a tutti gli effetti.

È nota come ‘malattia delle fave’. Il favismo è in realtà una anomalia genetica che riguarda degli enzimi contenuti nei globuli rossi. In poche parole, è una forma di anemia emolitica acuta che si presenta quando una persona che non possiede nel sangue l’enzima G6PD (glucosio-6-fosfato-deidrogenasi) mangia, appunto, le fave.

Sul banco degli imputati ci sono proprio le fave perché queste ultime contengono la vicina e la convicina, sostanze capaci di provocare danni ossidativi al sangue. L’enzima G6PD serve proprio per contrastare questi danni, e se il sangue ne è carente si innesca il problema.

I più colpiti sono i maschi di età compresa fra i 2 e i 10 anni e il favismo resta asintomatico fino a quando non si ingerisce il cibo incriminato (oltre alle fave, sono alimenti scatenanti anche i piselli). Tuttavia il favismo (che, lo ricordiamo, non è una allergia) può essere ‘scatenato’ anche dall’assunzione di alcuni farmaci.

I sintomi sono malessere e debolezza generali, pallore, ittero, dolore addominale, spesso febbre, urine di colore scuro, ingrossamento della milza e anemia.
Gli attacchi di favismo, tuttavia, si risolvono e solo quelli più gravi richiedono una trasfusione di sangue.

Non esistono cure per il favismo se non la prevenzione, ovvero il non mangiare i legumi incriminati ed evitare alcuni farmaci. Inoltre, è bene sottolineare, che in caso di sospetto favismo è d’obbligo rivolgersi al medico e non fare auto-diagnosi.

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