Emicrania, nuovo farmaco riduce i sintomi prima dell’attacco

Sebbene non prevenga completamente gli attacchi, il farmaco offre un approccio più completo, intervenendo su più fasi del disturbo.

Un nuovo farmaco chiamato ubrogepant ha dimostrato di ridurre efficacemente i sintomi che precedono l’attacco di emicrania, noti come sintomi prodromici, oltre a mitigare il dolore durante l’attacco stesso. Questo rappresenta un importante progresso nella gestione dell’emicrania, poiché tradizionalmente i trattamenti si sono concentrati solo sulla fase del mal di testa, trascurando i sintomi iniziali che spesso peggiorano la qualità della vita dei pazienti.

Caratteristiche dell’ubrogepant e dei sintomi prodromici

L’ubrogepant appartiene alla classe degli antagonisti del recettore del peptide correlato al gene della calcitonina (CGRP), una sostanza coinvolta nei meccanismi dell’emicrania. Il farmaco è stato studiato in uno studio clinico controllato su 438 pazienti con emicrania, che hanno assunto ubrogepant all’insorgere dei sintomi prodromici come sensibilità alla luce, nausea, confusione mentale e dolori al collo.

I risultati dello studio

I risultati hanno evidenziato:

– Miglioramento della confusione mentale già dopo un’ora dall’assunzione.

– Riduzione della sensibilità alla luce dopo due ore.

– Diminuzione dei disturbi al collo dopo tre ore.

Questi dati indicano che l’ubrogepant può agire precocemente, affrontando non solo il dolore ma anche i sintomi che anticipano l’attacco vero e proprio.

Implicazioni per la gestione dell’emicrania

Il trattamento precoce con ubrogepant potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti, riducendo l’impatto complessivo dell’emicrania. Sebbene non prevenga completamente gli attacchi, il farmaco offre un approccio più completo, intervenendo su più fasi del disturbo. Questa scoperta apre la strada a ulteriori ricerche per valutare se gli antagonisti del recettore CGRP possano essere efficaci anche nelle altre fasi dell’emicrania, come l’aura e il postdromo.

Contesto terapeutico attuale

Attualmente, oltre all’ubrogepant, il trattamento dell’emicrania prevede l’uso di analgesici, FANS, triptani, altri gepanti e terapie preventive come anticorpi monoclonali contro il CGRP, oltre a interventi comportamentali e neuromodulatori. L’ubrogepant si inserisce in questo panorama come una nuova opzione per agire precocemente sui sintomi prodromici, offrendo un potenziale miglioramento nella gestione complessiva della malattia.

In sintesi, l’ubrogepant rappresenta un’innovazione terapeutica significativa per l’emicrania, in grado di ridurre i sintomi che precedono l’attacco e di migliorare la risposta al dolore emicranico, con prospettive promettenti per un trattamento più efficace e completo.

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Il farmaco presenta effetti collaterali?

L’ubrogepant è generalmente ben tollerato ma può causare alcuni effetti collaterali, per lo più lievi o moderati. Tra gli effetti collaterali più comuni si segnalano nausea, secchezza delle fauci, stanchezza, vertigini e sonnolenza.

Effetti collaterali più gravi, seppur rari, includono reazioni allergiche come eruzione cutanea, prurito e gonfiore, nonché problemi epatici che possono manifestarsi con ingiallimento della pelle o degli occhi e dolore addominale intenso. Per questo motivo, durante il trattamento con ubrogepant sono raccomandati controlli regolari della funzionalità epatica.

Il farmaco può inoltre interagire con altri medicinali, in particolare con inibitori potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo e ritonavir) e altri farmaci per l’emicrania (ad esempio i triptani), aumentando il rischio di effetti collaterali o alterando l’efficacia.

In conclusione, ubrogepant offre un profilo di sicurezza favorevole rispetto a molte terapie tradizionali per l’emicrania, con effetti collaterali generalmente lievi e transitori, ma richiede attenzione particolare in caso di patologie epatiche o uso concomitante di altri farmaci potenzialmente interattivi.

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