Disabilità neuromotoria: che cos’è e quali sono i centri di riabilitazione in Italia

La disabilità neuromotoria consiste nella difficoltà di locomozione e movimento, una condizione che in alcune circostanze rende necessario il supporto di ausili e che in alcuni casi comporta anche una serie di problemi comunicativi e intellettivi.

In queste situazioni è necessario rivolgersi a professionisti specializzati nella riabilitazione neuromotoria, per intervenire sui sintomi di malattie neurologiche come il Parkinson e l’Alzheimer. Ovviamente non sempre è possibile gestire le persone con queste disabilità in casa, ma in alcuni casi è necessario il ricovero presso strutture specialistiche.

Si tratta ad esempio di centri come le cliniche che si occupano di disabilità neuromotoria di Orpea Italia, divisione italiana del gruppo francese Orpea. Tra le proposte ci sono la RSA Villa degli Ulivi a Monastir in provincia di Cagliari, la Clinica Arborea a Villamar presso la Provincia del Sud in Sardegna e la casa di cura Madonna dei Boschi a Buttigliera Alta in provincia di Torino, dove usufruire di cure specializzate per gli anziani che necessitano di riabilitazione neuromotoria.

Il declino cognitivo e fisico nelle persone anziane

Gli anziani affetti da demenza sono soggetti da disabilità neuromotorie, una condizione abbastanza comune in ambito geriatrico. D’altronde, il progressivo invecchiamento della popolazione comporta un aumento dell’incidenza delle patologie cronico-degenerative, con il conseguente incremento degli anziani con disabilità a causa del declino fisico e cognitivo, una situazione che richiede un approccio specifico alla riabilitazione di tali soggetti.

Questa condizione è spesso legata a malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale come l’Alzheimer, una delle demenze più conosciute e frequenti tra gli anziani. Il morbo di Alzheimer comporta una progressiva perdita di alcune funzioni intellettive, compromettendo l’autonomia della persona attaccata da questa patologia e aumentandone la dipendenza dagli altri, ad esempio i familiari che se ne prendono cura o gli specialisti di una struttura specializzata.

Altrettanto vale per il morbo di Parkinson, una malattia a decorso cronico che non ha una cura definitiva. La patologia colpisce soprattutto le persone con età compresa tra 60 e 70 anni, sebbene possa comparire anche precocemente, mostrandosi attraverso sintomi come il tremore, la rigidità provocata da una carenza di dopamina e la lentezza del movimento (acinesia), con una serie di conseguenze come deformità e infezioni respiratorie.

Il declino cognitivo e fisico negli anziani richiede dunque un’adeguata riabilitazione neuromotoria, per intervenire sui sintomi di queste patologie e rallentare il deterioramento delle facoltà intellettive e fisiche. Nonostante alcune malattie non abbiano una cura, infatti, è possibile aumentare l’aspettativa di vita in modo considerevole e garantire un adeguato benessere alla persona con disabilità neuromotoria, attraverso cure specialistiche e programmi personalizzati di riabilitazione.

Come funziona la riabilitazione neuromotoria

La riabilitazione neuromotoria degli anziani richiede il supporto di un’équipe multidisciplinare, oltre a un intervento finalizzato al benessere dell’anziano dal punto di vista affettivo, comportamentale e cognitivo. In particolare, è fondamentale realizzare una serie di attività in un ambito familiare, ovvero un contesto che semplifichi il riconoscimento delle attività all’interno di una realtà conosciuta e intuibile.

Allo stesso modo, è indispensabile una corretta interazione tra gli specialisti e chi riceve le cure, un rapporto essenziale per ottenere risultati concreti e tangibili nella riabilitazione neuromotoria degli anziani affetti da declino cognitivo e fisico. In queste circostanze è fondamentale adottare una strategia di comunicazione ottimale, ad esempio usando frasi semplici e comprensibili, utilizzando il contatto e offrendo scelte limitate ad appena due opzioni.

Di pari importanza è la terapia motoria, ovvero un’attività fisica modellata sulle specifiche esigenze dell’anziano colto da demenza per migliorarne le condizioni di vita. Anche in questo caso è necessaria una strategia multidisciplinare, che coinvolga professionisti di diverse aree come geriatri, fisioterapisti, psicologici e fisiatri, mettendo sempre al centro della terapia la comprensione dei bisogni del paziente.

Per la riabilitazione neuromotoria è indispensabile quindi un team interdisciplinare e un progetto riabilitativo individuale, per intervenire in maniera efficace sui disturbi motori e cognitivi. In egual modo è essenziale il supporto familiare, per garantire che la sfera affettiva offra un supporto fondamentale per il benessere dell’anziano affetto da demenza, patologie invalidanti che al giorno d’oggi possono essere affrontate in modo costruttivo per assicurare un’adeguata qualità della vita anche alle persone in declino neuromotorio.

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