I peti raccontano la tua salute: ecco cosa li rende puzzolenti (e cosa no)
La flatulenza può raccontare molto della nostra alimentazione e del nostro intestino. Ma cosa determina l’odore dei peti?
Ci sono quelli rumorosi, quelli silenziosi, e poi… quelli che costringono tutti a fuggire dalla stanza. I peti, proprio come feci e urina, parlano di come stiamo. E soprattutto di cosa mangiamo.

Lo sapevi che il cattivo odore dei peti può dipendere da cosa hai mangiato ieri sera?
Dietro a ogni flatulenza c’è un sistema biologico perfettamente funzionante. Sì, anche quando è rumoroso o maleodorante. A generare questi gas sono i miliardi di microbi intestinali che, decomponendo il cibo, rilasciano diverse sostanze. Alcune sono completamente inodori, come l’idrogeno, il metano e il diossido di carbonio. Altre invece, come il famigerato solfuro di idrogeno, hanno un profumo inconfondibile… di uovo marcio.
Gli alimenti che fanno puzzare i peti: colpa delle proteine animali
Secondo la ricercatrice Maximilienne Toetie Allaart, intervistata da The Conversation, l’odore sgradevole è spesso collegato alla presenza di zolfo negli alimenti. “Lo zolfo si trova in amminoacidi come cisteina e metionina, presenti soprattutto nelle proteine animali“, spiega la scienziata. In altre parole:
- Uova
- Carne rossa (manzo, maiale, agnello)
- Pesce grasso
…sono ricchi di composti che aumentano l’odore sgradevole della flatulenza.
Il meccanismo è semplice: nel colon, le proteine in eccesso vanno in putrefazione, producendo indolo e scatolo, due molecole dal profumo tutt’altro che gradevole. Non a caso il termine “putrefazione” non è proprio invitante…
Le fibre fanno scoreggiare di più, ma puzzano meno
Legumi, verdure, cereali integrali: tutti questi alimenti sono ricchi di fibre, che il nostro corpo non riesce a digerire da solo. Arrivate nell’intestino crasso, le fibre vengono fermentate dai batteri buoni, producendo gas. Ma qui c’è la buona notizia: non puzzano!
La fermentazione delle fibre produce gas inodori, come l’idrogeno e il diossido di carbonio. Quindi, se il tuo peto è frequente ma non fastidioso, è probabile che tu stia mangiando in modo molto più salutare di quanto pensi.
E allora, come si riduce l’odore dei peti?
Non serve rinunciare alle proteine. Piuttosto, l’obiettivo è bilanciare proteine animali e vegetali. Le fonti vegetali di proteine, come lenticchie, ceci, tofu, sono meno ricche di zolfo e quindi meno odorose.
Ecco alcuni consigli pratici per evitare che la tua pancia diventi una centrale chimica:
- Limita carne rossa e uova se noti che l’odore è intenso.
- Aumenta gradualmente le fibre, così il tuo microbiota si adatta senza produrre troppi gas.
- Bevi più acqua: facilita il transito intestinale e limita fermentazioni prolungate.
- Fai movimento ogni giorno: camminare, salire le scale, fare yoga aiutano l’intestino a svuotarsi con più regolarità.
- Varia la tua dieta: un microbiota diversificato lavora meglio e… puzza meno!
Flatulenza: un segno che tutto funziona
La flatulenza non è solo normale: è un segno che il tuo sistema digestivo è attivo. Il tuo intestino lavora, i microbi sono al loro posto e il cibo sta facendo il suo percorso. Certo, se l’odore diventa eccessivo o fastidioso in modo persistente, meglio parlarne con un medico per escludere intolleranze o disbiosi.
Ricorda: nessuno è immune ai peti. Ma sapere cosa li scatena ti aiuta a gestirli meglio.
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Alimento | Probabilità di cattivo odore | Motivo |
---|---|---|
Uova | Alta | Alto contenuto di zolfo |
Carne rossa | Alta | Putrefazione delle proteine |
Lenticchie | Bassa | Produzione di gas inodori |
FAQ
I peti troppo frequenti sono normali?
Sì, fino a 20 al giorno è considerato fisiologico. Se diventano dolorosi o continui, parlane col medico.
Le proteine vegetali causano cattivo odore?
No, sono generalmente più digeribili e producono gas meno odorosi.
Posso eliminare i peti con la dieta?
No, ma puoi ridurne frequenza e odore con un’alimentazione equilibrata e varia.