Covid-19 e mal di gola: tutto sulla nuova ondata
Torna l’attenzione sul Covid-19, con l’aumento dei casi legato alla variante XFG, soprannominata “Frankenstein”. Ma gli esperti rassicurano: niente panico.
Nelle ultime settimane, l’Europa ha registrato un aumento dei casi di Covid-19, in particolare legati alla nuova variante XFG, nota anche con il soprannome “Frankenstein” o “Stratus”. Nonostante l’impennata dei contagi, i segnali clinici e l’impatto sanitario restano sotto controllo, come confermato da diversi esperti.

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Una variante sotto osservazione, ma non più pericolosa
La variante XFG è stata posta sotto sorveglianza dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già all’inizio dell’estate. Ma, come ha spiegato l’infettivologa Anne-Claude Crémieux, presidente della commissione tecnica delle vaccinazioni dell’Alta Autorità francese per la Salute, non ci sono segnali che suggeriscano una maggiore gravità rispetto alle varianti precedenti:
“Questa variante non presenta, ad oggi, segni in favore di una severità più importante rispetto ai suoi predecessori.” — Anne-Claude Crémieux, intervista a France Inter (2 ottobre 2025)
Perché si chiama “Frankenstein”?
Il soprannome “Frankenstein” nasce dal fatto che la XFG è il risultato di una ricombinazione tra due sottolinee della variante Omicron. La sua prima comparsa è avvenuta a inizio 2025 in Asia sudorientale e successivamente negli Stati Uniti, per poi diventare variante predominante in Europa durante l’estate.
Nonostante la sua rapida diffusione, il suo impatto è stato contenuto:
“Questo variante ha già circolato in altri Paesi, come Asia e Stati Uniti, causando recrudescenze ma **senza impatto rilevante sul sistema sanitario**.” — Anne-Claude Crémieux, France Inter
I sintomi: più raffreddore che febbre
Una delle caratteristiche principali della XFG è la natura dei sintomi, descritti come forme “rinofaringee”, simili a un comune raffreddore:
- naso chiuso o che cola
- mal di gola
- raucedine
La XFG, secondo l’infettivologa, si comporta in modo simile alla variante Nimbus, circolata in precedenza. Anche il Dr. Gareth Nye, dell’Università di Salford (Regno Unito), ha sottolineato al quotidiano Mirror:
“Le persone infette da questa versione tendono ad avere un forte mal di gola e voce rauca, a differenza dei sintomi più classici come febbre o tosse.”
Confusione con l’influenza: più difficoltà nella diagnosi
Il Dr. Guillaume Braconnier, medico di base intervistato da France 3 Hauts-de-France, ha osservato come questa nuova ondata sia accompagnata da sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale. Questo rende più difficile distinguere il Covid da altre infezioni virali come l’influenza o i virus parainfluenzali, molto comuni nei mesi autunnali.
Il vaccino funziona ancora contro la XFG
Un punto importante riguarda l’efficacia del vaccino. L’infettivologa Crémieux conferma che, nonostante una lieve capacità della variante XFG di “sfuggire” all’immunità, il vaccino continua a offrire protezione:
“Conserviamo un buon livello di protezione contro questa variante. Il vaccino attuale, messo a punto per la campagna invernale, **è efficace**.”
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