Covid-19, Brusaferro (ISS): “Intervenire ora per evitare la forte crescita”

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, ha affermato: «Un intervento ora è necessario per appiattire la curva dei contagi che stanno crescendo in modo significativo. Dobbiamo evitare che accada quello che abbiamo visto negli altri Paesi perché la nostra curva del virus non è diversa da quella degli altri».

E ancora: «I risultati di questi interventi a livello nazionale e nel caso ce ne fossero subito dopo anche a livello regionale non li vedremo prima di 10-15 giorni. Per questo non dobbiamo stupirci se nei prossimi giorni continueremo a vedere una crescita ancora importante dei positivi».

Per Brusaferro «questo è un momento importante per il Paese e bisogna rafforzare la consapevolezza che dobbiamo adottare misure precauzionali più attente a livello personale, familiare e di comunità».

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L’esperto ha detto: «In alcuni ambiti la diffusione del virus è molto controllata come la scuola e il lavoro. Il problema è come ci aggreghiamo informalmente. Non è uscire per fare l’aperitivo, ma il fatto che non si fa attenzione e magari non si indossa la mascherina».

Brusaferro, poi, si è detto preoccupato per «il fatto che ora stanno crescendo rispetto ai mesi scorsi i contagiati sintomatici. Questo è un segnale che il virus sta avanzando. È la lezione che abbiamo imparato a marzo anche se allora facevamo molti meno tamponi e ora grazie agli sforzi che si stanno facendo scopriamo molti più asintomatici».

Infine, sulla scuola il presidente dell’ISS ha detto: «La scuola al suo interno ha una organizzazione che è molto attenta. E quindi i focolai che censiamo sono molto limitati rispetto al resto del Paese. Il problema è che dobbiamo vedere cosa accade quando esci dal portone della scuola e magari ci si abbassa la mascherina o non si tengono le distanze e così si annulla tutto lo sforzo enorme che è stato fatto per tenere le scuole aperte. Gli studenti positivi lo contraggono nella maggior parte dei casi al di fuori della scuola».

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