Coronavirus, perché non si parla ancora di pandemia?

Con oltre 60 Paesi colpiti dal Coronavirus, ci si chiede perché non sia stata ancora dichiarata la pandemia.

Ora, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), questo termine potrebbe non essere mai usato, ricordando che si usa per descrivere la diffusione incontrollata di una malattia in tutto il mondo.

Attualmente, quindi, l’evento sanitario COVID-19 è considerato una «emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale» dall’OMS e dai suoi Stati membri.

Pochi giorni fa, tra l’altro, l’OMS ha elevato la valutazione del rischio del COVID-19 a «molto alto». Secondo la dott.ssa Rabindra Abeyasinghe, rappresentante dell’OMS nelle Filippine, questo è già il massimo livello di allerta, non essendo mai successo prima. Tuttavia, la situazione al momento è lontana dallo scenario peggiore, ovvero la pandemia.

«L’OMS ha smesso di usare la classificazione della pandemia, sulla base delle nostre esperienze del 2009. Quindi, quello che stiamo facendo ora è che abbiamo evidenziato e classificato il COVID-19 come un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale».

L’OMS, infatti, non usa più il termine ‘pandemia’ dall’H1N1 del 2009 (la febbre suina).

«Abbiamo sperimentato che se cominciamo a parlare di pandemia, il termina crea molta paura e panico», ha detto la funzionaria dell’OMS. «Ciò che è più necessario ora sono le azioni basate sull’evidenza. Ed è quello che stiamo facendo».

Sebbene non utilizzi più la ‘classificazione pandemica’, l’OMS ha spesso affermato che l’attuale situazione del COVID-19 è ancora controllabile, soprattutto perché solo pochi Paesi hanno casi diffusi di malattia.

Infine, anziché usare il termine pandemia, la funzionaria dell’OMS preferisce usare il termine «trasmissione a livello di comunità».

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