Coronavirus: le mascherine devono indossarle anche chi sta bene?

Arriva dall’Ordine dei Medici di Roma una proposta relativa alle mascherine contro il Coronavirus. Cosa prevede di preciso? Il fatto di renderle obbligatorie a chiunque esca di casa, a prescindere dalle condizioni di salute.

Il punto di vista di Francesco Broccolo

In queste settimane all’insegna dell’emergenza Coronavirus, la discussione sull’utilità delle mascherine ha visto in primo piano diversi punti di vista. C’è chi le ritiene inutili e chi, come il Dottor Francesco Broccolo, la pensa diversamente.

L’esperto in questione, celebre virologo e docente di microbiologia clinica presso l’Università Bicocca di Milano, ritiene che la mascherina possa rivelarsi utile anche per chi esce di casa per fare la spesa.

Broccolo ha infatti fatto presente che il virus può sopravvivere sulle superfici, sottolineando anche che, nonostante le indicazioni istituzionali fornite da diverse settimane ormai, evitare di toccarsi il viso può rivelarsi molto dificile (in media, tendiamo a farlo anche venti volte in un’ora).

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La proposta dell’Ordine dei Medici di Roma

Come sopra accennato, dall’Ordine dei Medici di Roma è arrivata la proposta di rendere obbligatorie le mascherine quando si esce di casa. A detta del Dottor Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici della capitale, indossarle può rivelarsi indubbiamente utile in caso di sintomi, così da evitare di incrementare la diffusione del virus. Nel caso di chi sta bene, la mascherina è considerata una protezione primaria di grande efficacia.

Il punto di vista di Walter Ricciardi

Un’altra voce autorevole che si è espressa in merito alle mascherine è quella di Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute e membro dell’OMS. L’esperto ha fatto presente che per i soggetti sani le mascherine utili sono quelle di tipologia ffp2 e ffp3.

Ricciardi ha però posto l’accento su fatto che i dispositivi di protezione sono difficili da reperire per i medici e gli operatori sanitari, motivo per cui sarebbe il caso di lasciarli a chi, come i professionisti appena citati, è a diretto contatto con i positivi.

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