Coronavirus: gli asintomatici contagiano? Facciamo chiarezza

Si fa presto a dire che gli asintomatici siano soggetti sani, eppure virologi si oppongono a questa affermazione: il nome inganna, le evidenze scientifiche no. Il processo di contagio è risultato uguale a quello dei sintomatici? Cosa ne sappiamo.

Asintomatici sì ma contagiosi

Sono alcuni studi a rendere noti i fatti: gli asintomatici – seppur non presentano i sintomi tipici da Covid-19 – veicolano il virus.

L’onda della crescita in Italia dei contagiati aumenta vertiginosamente ogni giorno da settimane, gli attuali positivi registrati sono +32.616 stando ai dati di ieri 8 novembre.

Numeri che il governo cerca di fronteggiare con nuove misure sempre più restrittive.

Le domande sorgono, così come le fake news quando ci si chiede se gli asintomatici siano contagiosi. Facciamo chiarezza.

Gli asintomatici sono i soggetti che – come preannuncia la stessa parola – non presentano sintomi ma risultano positivi al tampone.

Inoltre, possono aver presentato i sintomi in passato e sono definiti clinicamente guariti.

Insomma, esserlo può voler dire anche che si è anche nelle fasi iniziali del nuovo Coronavirus.

In tutti i casi gli asintomatici possono pur non presentare sintomi ma risultare positivi quindi potenzialmente con la capacità di essere contagiosi; tra l’altro – come studi hanno evidenziato – anche gli asintomatici possono presentare dei danni seri nell’organismo (ai polmoni).

A giugno, Maria Van Kerkhove, funzionario a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva definito “il contagio dovuto agli asintomatici è molto raro” e quindi le persone arrivarono a pensare che gli asintomatici non sono contagiosi.

Questa affermazione non corrisponde alla realtà dei fatti: le evidenze scientifiche non erano sufficienti a stabilirlo.

In uno studio condotto da Joon Seo Lim dell’Asan Medical Center di Seul e pubblicato sulla rivista Thorax, ha reso noto che la quantità di virus nel naso e nel torace di un asintomatico con Sars-CoV-2 sia perfettamente comparabile a quella di una persona infettata con sintomi classici come tosse, raffreddore, febbre e quindi gli asintomatici sono contagiosi tanto quanto i sintomatici.

Basandoci sui dati delle differenti ricerche condotte, gli asintomatici potrebbero rappresentare il 40-45% delle infezioni da Covid-19.

Ciò che permane e che non deve essere sottovalutato è il mantenimento delle precauzioni dettate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) quali:

  • In caso di manifestazione dei sintomi da SARS-CoV-2 non bisogna uscire di casa.
  • Mantenere il distanziamento sociale di 1 metro indossando sempre la mascherina.
  • Igienizzare le mani più volte al giorno quando si entra in contatto con superfici e oggetti (possono veicolare il nuovo virus).

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