Coronavirus, due casi a Milano: il contagio avvenuto in una cena?

Un 38enne è risultato positivo al Coronavirus in Lombardia. Sta per essere ricoverato all’ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento delle bioemergenze in Italia insieme allo Spallanzani di Roma. Positiva anche la moglie, mentre si attende il risultato del test per un collega dell’uomo.

Alla luce di ciò, Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma e rappresentante dell’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione mondiale della sanità, contattato dall’Adnkronos, ha affermato che «servono indicazioni più chiare e precise del ministero della Salute alle Asl sulla quarantenna e poi andrebbe rivista la decisione della Toscana. Da 1-2 casi passeremo a 5-8 e così via. È necessario che la stella polare delle decisioni sia l’evidenza scientifica».

Per Ricciardi adesso «occorre capire se siamo di fronte ad un piccolo focolaio. E’ necessaria un’indagine epidemiologica accurata».

Il 38enne era stato ricoverato inizialemnte all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, le cui attività sono state subito interrotte dopo la positività. Tutti i dipendenti, inoltre, indossano la mascherina, come riportato dall’Agi: «Ci hanno obbligati, ma io non sono preoccupato, altri miei colleghi invece sì», ha detto un inserviente delle pulizie.

A proposito, poi, del contagiato, Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia, parlando ai microfoni di RTL 102.5, ha affermato: «Stiamo verificando tutti i lavoratori che operano nella stessa azienda di questo paziente, stiamo procedendo ai tamponi. Cerchiamo di individuare tutti i contatti, più o meno stretti, per metterli in isolamento e verificare le loro condizioni di salute».

«Chi ha avuto un contatto diretto con il 38enne – ha aggiunto – deve subito chiamare l’ATS per fare il tampone. Solo chi ha avuto un contatto stretto con l’uomo negli ultimi quindici giorni senta l’ospedale di Codogno o di Lodi per gli accertamenti. Chi abita nel territorio di Codogno stia tranquillo: stiamo agendo in maniera capillare e tempestiva. Sono quasi cento le persone che stiamo screenando da ieri sera alle dieci».

Gallera ha spiegato che “alla famiglia sono già stati eseguiti i tamponi» e ha aggiunto che «la cena con un amico che tornava dalla Cina è stata ai primi di febbraio», ovvero l’origine probabile del contagio.

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