Coronavirus: con il caldo scomparirà? Cosa dicono gli esperti

In queste settimane all’insegna dell’emergenza Coronavirus, tra le domande che le persone si pongono con maggior frequenza c’è l’interrogativo legato alla fine del virus con l’arrivo della bella stagione. Nelle prossime righe, vediamo assieme cosa dicono gli esperti in merito.

Il parere degli esperti

Sono diverse le posizioni degli esperti in merito alla possibilità della sparizione del Coronavirus con l’arrivo della stagione calda. Molto interessante a tal proposito è il punto di vista del Dottor Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.

Intervistato da 3BMeteo, ha specificato che, ora come ora, non si sa se il Coronavirus sia o meno un virus legato al freddo. A suo dire, non è possibile affermare che con il caldo scomparirà. Per avvalorare la sua ipotesi, ha fatto riferimento a un Coronavirus che, nel 2014, colpì numerosi cammelli nei territori del Medio Oriente. In questo frangente, il virus ha concretizzato la sua azione in un clima tutto tranne che freddo.

Degno di citazione quando si discute della scomparsa del Coronavirus con l’arrivo della primavera è anche il punto di vista degli esperti dei CDC (Center for Disease Control and Prevention), che pongono l’accento sul fatto che virus simili, come per esempio quello del raffreddore, tendono a scemare con l’arrivo della primavera.

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Altre opinioni

Sono diversi gli esperti che hanno detto la loro in merito alla possibilità della fine dell‘epidemia con l’arrivo della bella stagione. Tra questi spicca la voce del Professor Giancarlo Icardi, docente di igiene presso l’Università di Genova.

A detta di Icardi, tra il mese di marzo e quello di aprile si vedrà un ulteriore aumento del numero dei casi. Per sapere se si avrà a che fare con un calo dei contagi con l’arrivo dell’estate è ancora troppo presto. Secondo l’accademico, l’aria aperta può però aiutare a tenere sotto controllo gli effetti del virus. Il motivo principale è legato al fatto che, così facendo, si riducono le situazioni di assembramento in luoghi chiusi.

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