Consumare troppo sale può causare problemi alla memoria

I ricercatori della Weill Cornell Medicine di New York hanno recentemente condotto un esperimento per determinare il legame tra il sale e la perdita di memoria.

Consumare troppo sale può essere pericoloso per la salute.

Può far aumentare la pressione sanguigna e il colesterolo ma potrebbe anche causare una perdita di memoria.

Lo dice un nuovo studio.

I ricercatori della Weill Cornell Medicine di New York hanno recentemente condotto un esperimento, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, per determinare il legame tra il sale e la perdita di memoria.

Per fare ciò, i ricercatori hanno osservato dei topi che sono stati divisi in due gruppi.

Ad un gruppo è stato somministrato del cibo contenente il 4% di sale e l’altro è stato alimentato con l’8% di sale. Le quantità hanno rappresentato un “aumento da 8 a 16 volte del sale rispetto a quello contenuto nella normale alimentazione dei topi” ed è stato paragonabile a un’alimentazione ad alto contenuto di sale per gli esseri umani.

Dopo otto settimane, i ricercatori hanno esaminato i roditori, utilizzando la risonanza magnetica che ha catturato sia l’anatomia che la fisiologia del cervello.

È stato scoperto che l’alimentazione ad alto contenuto di sale riduce il flusso sanguigno a riposo nel cervello, causando la demenza. È stata osservata, poi, una diminuzione del 28% del flusso sanguigno nella corteccia e una diminuzione del 25% nell’ippocampo, che sono due aree del cervello associate all’apprendimento e alla memoria.

Gli analisti hanno anche eseguito un test di riconoscimento e i topi che hanno consumato più sale sono risultati peggiori rispetto ai topi che hanno seguito una dieta regolare.

I topi con alimentazioni salite hanno trascorso, poi, meno tempo a costruire tane e a raccogliere materiali. Questo era il caso anche dei topi che con livelli di pressione sanguigna sani.

Abbiamo scoperto che i topi nutriti con una dieta ad alto contenuto di sale hanno sviluppato la demenza anche quando la pressione sanguigna non aumentava“, ha spiegato in una nota l’autore senior dello studio Costantino Iadecola. “Ciò è stato sorprendente poiché, negli esseri umani, gli effetti deleteri del sale sulla cognizione sono stati attribuiti all’ipertensione“, ha aggiunto.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’alimentazione ad alto contenuto di sale ha indotto una risposta immunitaria nell’intestino che ha aumentato una proteina chiamata interleuchina 17. Il suo compito è quello di regolare le risposte immunitarie e infiammatorie. Ma alti livelli di interleuchina 17 possono causare una riduzione della produzione di ossido nitrico che influenza le funzioni cerebrali.

Fortunatamente, gli scienziati hanno rivelato di essere in grado di invertire i segnali immunitari, interrompendo le diete ad alto contenuto di sale e prescrivendo farmaci per abbassare i livelli di interleuchina 17.

Gli scienziati ora sperano di continuare le indagini esplorando ulteriormente l’interleuchina 17 e altri disturbi ad essa associati. Hanno affermato che queste scoperte potrebbero “avvantaggiare le persone con malattie e condizioni associate a livelli elevati di IL-17, come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, la malattia infiammatoria intestinale e altre malattie autoimmuni“.

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