Come comportarsi se pensiamo che un amico soffra di depressione?

Il suicidio di una star della musica coreana, SHINee Kim Jonghyun, 27 anni, avvenuto lunedì scorso ha accesso i riflettori sulla pressione mediatica e sulla depressione conseguente in Asia.

A Singapore, ad esempio, la depressione è uno dei primi tre disturbi di salute mentale, come indicato da un sondaggio svolto nel 2010. I risultati del prossimo sondaggio, cominciato nel 2015, dovrebbero uscire nell’agosto 2018.

Il sondaggio del 2010 ha mostrato che la depressione ha colpito oltre 57mila uomini adulti e circa 102mila donne adulte durante la loro vita. Questo equivale al 5,8 % della popolazione adulta di Singapore.

Da sottolineare subito che la depressione è una condizione mentale da non confondere con la tristezza che “è un sentimento malinconico di solito temporaneo e non intenso e prolungato“, ha spiegato il dott. Adrian Wang a ChannelNewsAsia.com, consulente psichiatra del Gleneagles Medical Center.

La depressione è, comunque, onnicomprensiva. “Incarna la persona e influenza umore, pensiero, energia e funzionamento fisico“, ha detto il medico.

SHINee Kim Jonghyun.

CAUSE DELLA DEPRESSIONE

Mentre la pressione della fama sembra sia stata la fonte della depressione del cantante coreano, i fan potrebbero non apprendere mai la causa precisa.

Ci sono diverse forme di depressione e alcune sono ereditarie e possono verificarsi in alcune famiglie di generazione in generazione. Gli studi hanno anche suggerito un legame con la presenza eccessiva o limitata di sostanza chimica nel cervello.

Gli eventi della vita, inoltre, possono portare alla depressione, come la perdita di un lavoro, il pensionamento, il divorzio, la morte di una persona cara o il trasloco in una nuova casa.

Poi, ci sono le circostanze sociali: essere soli o privi di una vita sociale può rendere le persone più vulnerabili alla depressione.

Anche se si tratta di un problema mentale, la depressione è stata anche associata a malattie fisiche croniche come cancro, ictus, artrite o malattie cardiache.

L’indagine sulla salute mentale del 2010 a Singapore ha rivelato che quasi la metà delle persone affette da depressione aveva almeno una malattia fisica cronica.

SEGNI DELLA DEPRESSIONE

Oltre a sentirsi tristi, ci sono altri sintomi comuni della depressione da tenere d’occhio.

Questi includono una perdita di interesse per attività che precedentemente piacevano e per il cibo (con calo del peso). Inoltre, chi ha la depressione dorme poco o tanto.

Altri segni includono un senso di irrequietezza, facilità ad agitarsi, stanchezza, incapacità di concentrazione, indecisione, senso di inutilità e di colpa, nonché pensieri ricorrenti di suicidio. Se una persona sperimenta cinque o più di questi sintomi per due settimane o più, è probabile che sia depresso.

Tuttavia, per alcune persone, i sintomi possono essere nascosti“, ha affermato il dott. Wang. Come nel caso del cantante suicida.

Potrebbero farlo perché non vogliono che gli altri si preoccupino o perché si vergognano della propria debolezza“, ha detto il dott. Wang.

QUANDO CHIEDERE AIUTO

Persino i professionisti della salute mentale hanno difficoltà a distinguere tra qualcuno con un serio intento suicida e qualcuno che sta solo chiedendo aiuto“, ha detto il dott. Wang.

Tutti i gesti suicidi, però, dovrebbero essere presi sul serio.

Ecco perché il consiglio è avvisare la famiglia di una persona se si teme che qualche conoscente sia depresso.

COSA DIRE O FARE

Non è necessario dare consigli o risolvere immediatamente il problema individuale. Esserci e dimostrare di tenerci alla persona è un buon inizio.

Offrire un orecchio ed essere una buona compagnia con cui fare le cose è più importante che dare consigli adeguati“, ha detto il dott. Wang.

In primo luogo, è necessario cercare di trovare alcune soluzioni a breve termine, in modo che la persona non si senta sopraffatta dai suoi problemi“.

Se la persona insiste di non essere depresso – anche se si ritiene che lo sia – non bisogna essere conflittuali: “Dagli tempo, ascoltalo e digli che ci sei qualora ne avesse bisogno“.

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