Colite, non solo mal di pancia: sintomi, cause e dieta consigliata

La colite è molto più di un semplice “mal di pancia”. È un disturbo che pesa sulla mente tanto quanto sull’intestino.

La colite non è solo un disturbo fisico: è un fastidio persistente che si insinua nella vita quotidiana, spesso in silenzio, ma con effetti devastanti sul benessere e sulla qualità della vita di chi ne soffre.

Una condizione imprevedibile e molto limitante

Chi convive con la colite — sia essa di tipo nervoso, ulcerosa o associata a sindrome dell’intestino irritabile — sa bene quanto sia imprevedibile e limitante. Il gonfiore, i crampi addominali, l’urgenza improvvisa di andare in bagno, l’alternanza tra diarrea e stitichezza: ogni sintomo può diventare una trappola che condiziona ogni uscita, ogni pasto, ogni giornata lavorativa.

C’è un disagio che va oltre il dolore fisico: è l’imbarazzo. Evitare certi cibi, rinunciare a cene fuori, preoccuparsi costantemente della presenza di un bagno nelle vicinanze… La colite costringe spesso chi ne è affetto a riorganizzare la propria vita attorno alla malattia, anche se non sempre viene percepita come una condizione “seria” dall’esterno.

Una malattia che ha un impatto psicologico

Eppure, l’impatto psicologico è reale. Il timore di un episodio improvviso può portare all’ansia, all’isolamento sociale, alla perdita di spontaneità. Il corpo sembra diventare un nemico da controllare con attenzione maniacale, in una lotta continua contro un equilibrio sempre precario.

La colite è molto più di un semplice “mal di pancia”. È un disturbo che pesa sulla mente tanto quanto sull’intestino.

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La cause della colite

La colite è un’infiammazione del rivestimento interno del colon, che può essere causata da numerosi fattori. Ecco una panoramica delle principali cause.

– Infezioni: batteri (come Salmonella, Shigella, Campylobacter, Clostridium difficile), virus o parassiti possono provocare colite acuta, spesso trasmessa da cibi o bevande contaminate.

– Malattie autoimmuni: come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn, che rientrano tra le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI).

– Alimentazione inadeguata: una dieta povera di fibre, ricca di grassi, caffeina, alcolici o cibi irritanti può favorire l’infiammazione.

Fattori psicologici: stress, ansia e depressione sono riconosciuti come fattori scatenanti o aggravanti, specialmente nella sindrome dell’intestino irritabile (colite spastica).

– Cambiamenti ormonali: ad esempio durante il ciclo mestruale o la gravidanza.

– Farmaci: l’uso prolungato di antinfiammatori non steroidei (FANS), antibiotici o chemioterapici può danneggiare la mucosa intestinale.

– Alterazioni del microbiota intestinale: squilibri tra batteri “buoni” e “cattivi” possono favorire l’infiammazione.

– Ischemia intestinale: riduzione del flusso sanguigno al colon, come nella colite ischemica.

– Predisposizione genetica: la familiarità per disturbi intestinali può aumentare il rischio.

Ciascuna forma di colite può avere una o più di queste cause, spesso in combinazione tra loro.

Quali alimenti sono consigliati per gestire la colite

Ecco gli alimenti da preferire quando si soffre di colite.

– Acqua: almeno 1,5-2 litri al giorno per mantenere l’idratazione intestinale.

– Carne e pesce magri: bolliti, al vapore o ai ferri (pollo, tacchino, merluzzo, salmone).

– Verdure cotte: zucchine, carote, finocchi, zucca; meglio pelate e ben cotte.

– Frutta a basso contenuto di fruttosio: banane, mele (senza buccia), kiwi, mirtilli, agrumi; meglio senza semi e bucce.

– Cereali: riso, avena, orzo, tapioca; meglio integrali solo se tollerati.

– Olio extravergine d’oliva: usato a crudo per condire.

– Yogurt naturale e alimenti fermentati: probiotici per il benessere intestinale.

– Fibre solubili: avena, mele, carote, utili per regolare il transito intestinale.

Consigli generali

– Preferire pasti piccoli e frequenti, masticare lentamente.

Cucinare in modo semplice: al vapore, lessato, alla griglia.

Tenere un diario alimentare per individuare cibi “trigger”.

Alimenti da evitare: cibi fritti, grassi, speziati, latticini (tranne yogurt), bevande gassate, alcolici, dolcificanti artificiali, legumi, verdure crude e fibrose.

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