Caviglie gonfie? Potrebbe essere un segnale di scompenso cardiaco

Attenzione alle caviglie gonfie: un segnale spesso sottovalutato che può indicare uno scompenso cardiaco

Hai notato gonfiore alle caviglie verso sera? Potrebbe non essere solo stanchezza: questo sintomo può segnalare un problema al cuore.

Donna anziana
Donna anziana

Il gonfiore a gambe e caviglie è spesso visto come un fastidio innocuo, magari legato alla postura o al caldo. Ma in molti casi può nascondere qualcosa di molto più serio: lo scompenso cardiaco.

Nel 2025, milioni di persone in tutto il mondo convivono con questa condizione, che si sviluppa quando il cuore non riesce più a pompare sangue in modo efficiente. I segnali non sono sempre evidenti, e proprio per questo è importante saperli riconoscere per tempo.

Un sintomo comune ma poco considerato

Secondo la British Heart Foundation, il gonfiore a caviglie e gambe – noto anche come edema – è uno dei sintomi più diffusi dello scompenso cardiaco. Spesso non viene collegato immediatamente a un problema cardiaco, ma ignorarlo può avere conseguenze gravi.

Lo scompenso si manifesta quando il cuore diventa troppo debole o rigido per garantire una buona circolazione. Questo rallentamento può causare ristagni di liquidi negli arti inferiori, che si presentano sotto forma di gonfiore, tensione cutanea e pesantezza.

Cos’è lo scompenso cardiaco

Lo scompenso cardiaco non è un infarto. È una condizione cronica in cui il cuore perde progressivamente la sua capacità di funzionare in modo efficiente.
Secondo la classificazione della New York Heart Association (NYHA), esistono quattro stadi di gravità, basati sull’impatto che i sintomi hanno sulla vita quotidiana.
Più il cuore fatica, più il corpo accumula liquidi, soprattutto verso sera o dopo essere stati in piedi per ore.

I segnali da non ignorare

Oltre al gonfiore, ci sono altri sintomi che possono indicare uno scompenso cardiaco:

  • Fiato corto, soprattutto durante uno sforzo fisico o quando ci si sdraia.
  • Affaticamento costante, anche per attività minime.
  • Battito irregolare o accelerato.
  • Capogiri o svenimenti.
  • Cambiamenti nel peso (aumento rapido o calo ingiustificato).
  • Perdita di appetito e gonfiore addominale.
  • Tosse persistente, spesso peggiora di notte.
  • Confusione mentale o difficoltà di concentrazione.
  • Ansia e depressione, frequenti nelle persone con patologie croniche.

Perché le caviglie si gonfiano?

L’edema alle caviglie è causato da un aumento della pressione nei vasi sanguigni, dovuto al cuore che non riesce a spingere il sangue in modo efficace. Questo eccesso di pressione fa sì che il fluido fuoriesca dai vasi e si accumuli nei tessuti circostanti, provocando:

  • Gonfiore evidente a piedi, caviglie e gambe.
  • Pelle lucida e tesa.
  • Sensazione di pesantezza o rigidità.
  • Cambiamenti nel colore della pelle.
  • Impronta visibile se si preme con un dito sulla zona gonfia.

Il gonfiore può sembrare migliorare al mattino, ma peggiora nel corso della giornata, soprattutto se si sta molto in piedi o seduti.

Quando preoccuparsi

Anche se non sempre è grave, un gonfiore persistente o in aumento deve spingere a consultare il proprio medico: è importante agire in modo tempestivo per evitare complicazioni.

La raccomandazione è chiara:
Se i sintomi peggiorano o sono molto intensi – come fiato corto improvviso, dolore al petto o svenimenti – è fondamentale chiamare il 118 o recarsi subito in pronto soccorso.

Come si gestisce lo scompenso cardiaco

Anche se non esiste una cura definitiva, è possibile vivere bene con lo scompenso cardiaco per molti anni, grazie a una gestione attenta. Le strategie includono:

  • Farmaci specifici per migliorare la funzione cardiaca e ridurre i liquidi in eccesso.
  • Controlli regolari con il cardiologo.
  • Attività fisica moderata e costante, su consiglio medico.
  • Dieta povera di sale e ricca di alimenti freschi.
  • Riduzione dello stress e supporto psicologico.

Il ruolo della prevenzione

Come sempre, prevenire è meglio che curare. Mantenere sotto controllo pressione arteriosa, colesterolo e diabete riduce significativamente il rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco.

Chi ha una storia familiare di problemi cardiaci, soffre di ipertensione o ha superato i 65 anni dovrebbe monitorare con attenzione segnali come il gonfiore delle gambe o la stanchezza inspiegabile.

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FAQ – Domande frequenti

Il gonfiore alle caviglie è sempre segno di scompenso cardiaco?
No, può dipendere anche da altri fattori come postura prolungata, caldo o problemi venosi. Tuttavia, se persiste, è bene consultare un medico.

Cosa devo fare se mi sveglio spesso di notte senza fiato?
Potrebbe essere un sintomo di scompenso. Parla subito con il tuo medico.

Esistono esami specifici per diagnosticare lo scompenso?
Sì. L’ecocardiogramma, gli esami del sangue (come il BNP) e l’elettrocardiogramma sono fondamentali per la diagnosi.

Posso fare attività fisica se ho lo scompenso cardiaco?
Sì, con il giusto controllo medico. L’esercizio moderato può migliorare la qualità della vita.

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