Un cane le salva la vita durante un infarto: la storia incredibile di Jeannette e Watson

Il legame tra uomo e animale può andare oltre ogni aspettativa, come dimostra questa storia vera e commovente.

Jeannette Godsell deve la vita al cagnolino che stava addestrando per diventare un cane guida per non udenti. Un animale speciale, capace di andare ben oltre ciò che gli era stato insegnato. Durante un malore improvviso a giugno, Watson, un cocker spaniel, ha intuito che Jeannette era in pericolo di vita e ha agito per salvarla.

Come ha fatto a capirlo? Jeannette stessa ammette di non avere spiegazioni: nel programma di addestramento non è prevista alcuna preparazione per riconoscere un infarto. Ma quel giorno, il cane ha mostrato un’intelligenza e una sensibilità fuori dal comune. La storia è stata raccontata dal Mirror.

Un segnale che sembrava insistente ma innocuo

Era una giornata come tante a Southampton, nel Regno Unito. Jeannette e Watson erano appena rientrati a casa, quando lei ha iniziato a sentirsi “strana”. Si è seduta sul divano, cercando di capire cosa stesse succedendo. Watson era seduto ai suoi piedi, ma invece di rilassarsi, ha iniziato a spingerle il ginocchio con il muso e a dirigersi verso la porta d’ingresso. Sembrava volerla far uscire. Questo comportamento, ripetuto diverse volte, ha fatto pensare a Jeannette che il cane stesse semplicemente “giocando”.

In realtà, i cani per non udenti vengono addestrati proprio a spingere con il muso per segnalare suoni importanti, come un campanello o un allarme. Jeannette però, non percependo alcun pericolo evidente, ha minimizzato il gesto. Ha provato ad andare al piano di sopra per riposarsi, in attesa del rientro del compagno Chris, previsto di lì a poche ore. Ma Watson si è messo di traverso sulle scale, abbaiando e impedendole di salire.

Un’azione decisiva e una serie di coincidenze fortunate

A quel punto, Watson è corso in giardino e ha cominciato ad abbaiare con forza. Il suo comportamento era talmente insistente da spingere la vicina di casa, Sue, ad affacciarsi per vedere cosa stesse succedendo. Fortunatamente, Sue quel giorno era a casa per un appuntamento annullato all’ultimo momento: un altro tassello fondamentale nella catena di eventi che ha salvato Jeannette.

Sue è entrata in casa e ha visto subito che Jeannette stava male. Anche lei è stata spinta da Watson, che le si è avvicinato insistentemente. Capendo la gravità della situazione, la vicina ha chiamato immediatamente un’ambulanza. E qui la sorte ha fatto un altro regalo: l’ambulanza era parcheggiata a pochi isolati di distanza.

Un intervento tempestivo e senza conseguenze

I paramedici hanno diagnosticato un infarto. Jeannette, 58 anni, è stata trasportata d’urgenza in ospedale, dove ha ricevuto uno stent al cuore. Tutto si è svolto in tempi record. “Mi hanno spiegato che esiste un’‘ora d’oro’ in cui è fondamentale intervenire in caso di infarto. Se passa troppo tempo, i danni possono essere gravi e permanenti”, ha raccontato.

Invece, in questo caso tutto ha giocato a suo favore: il cane, la vicina, l’ambulanza vicina, l’ospedale pronto. Dopo appena un’ora dall’attacco cardiaco, Jeannette era in sala di degenza a sorseggiare un tè, senza alcuna conseguenza permanente.

Il cane eroe che tornerà a servire un’altra persona

Jeannette ha accolto Watson nel luglio dell’anno precedente, nell’ambito del suo volontariato per l’associazione Hearing Dogs for Deaf People, che si occupa di addestrare cani da affiancare a persone sorde. In un anno, il legame tra i due è diventato fortissimo.

“Non riesco a spiegarmi come abbia fatto a capire che ero in pericolo, o come abbia saputo che doveva avvisare qualcuno”, ha detto Jeannette. “Ogni volta che ci penso, mi fa impazzire la testa”.

Tra poche settimane, Watson sarà affidato a una nuova persona sorda, per diventare ufficialmente un cane guida. Jeannette sa che sarà difficile lasciarlo andare. “Watson sarà per sempre nel mio cuore. Ma grazie a lui, il mio cuore sta bene e io sono ancora qui”.

Un addestramento che salva vite

L’episodio ha dimostrato non solo l’efficacia dell’addestramento, ma anche le straordinarie capacità empatiche e istintive dei cani. Anche se non era stato istruito per riconoscere i sintomi di un infarto, Watson ha colto che qualcosa non andava e ha fatto tutto il possibile per attirare l’attenzione e salvare la sua amica umana.

Una storia che fa riflettere sul potenziale dei nostri amici a quattro zampe e sull’importanza del lavoro svolto dalle associazioni che li addestrano per offrire supporto a persone con disabilità.

Quando un cane è più di un animale da compagnia

Jeannette non è un caso isolato. Sempre più spesso, i cani da assistenza dimostrano capacità straordinarie nel riconoscere segnali fisici e comportamentali che nemmeno noi umani riusciamo a cogliere. Studi recenti stanno approfondendo le capacità olfattive dei cani, in grado di rilevare cambiamenti nel metabolismo umano, come quelli che si verificano durante una crisi cardiaca o un attacco epilettico.

Watson e Jeannette: un esempio di amore, fiducia e intuito

Questa storia è un esempio concreto di quanto il rapporto tra uomo e cane possa superare i limiti dell’addestramento. Jeannette è viva grazie a Watson, e Watson è diventato un simbolo di quanto gli animali possano davvero fare la differenza nelle nostre vite.

FAQ

I cani possono davvero rilevare un infarto?
Non sono addestrati specificamente per questo, ma alcune razze possono percepire segnali fisiologici o comportamentali alterati, come battito cardiaco irregolare o ansia improvvisa.

Come funziona l’addestramento dei cani per non udenti?
Vengono insegnati a reagire a suoni specifici – come campanelli, sveglie o pianti di bambini – spingendo il proprietario con il muso e conducendolo verso la fonte del rumore.

Tutti i cani possono diventare cani guida?
No, solo alcuni cani con le giuste caratteristiche comportamentali e fisiche vengono selezionati. Devono essere calmi, ubbidienti e molto empatici.

Esistono cani in grado di aiutare in caso di crisi mediche?
Sì, esistono anche medical alert dogs, addestrati per avvisare i loro compagni umani in caso di crisi epilettiche, cali di zucchero o attacchi di panico.

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