Cancro associato alle protesi mammarie, in aumento i casi

Sale il numero di casi segnalati di un tumore associato alle protesi mammarie.

Il numero di casi segnalati di un tumore associato alle protesi mammarie è aumentato da 359 a 414 nell’ultimo anno negli Stati Uniti d’America.

Lo ha comunicato mercoledì scorso la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.

Il numero di decessi registrati dalla FDA è fermo a 9 ma un’associazione di chirurghi plastici sostiene che ci sono stati 16 decessi a causa del cancro, come riportato dal New York Times.

I numeri della FDA includono casi negli Stati Uniti e in altri Paesi.

La malattia – linfoma anaplastico a grandi cellule associato all’impianto mammario – non è un tumore al seno. È un cancro del sistema immunitario che di solito può essere curato con la sola chirurgia se rilevato precocemente.

Le donne con la protesi con rivestimento strutturato hanno maggiori probabilità di sviluppare la malattia rispetto a quelle con le protesi lisce. Nessun legame è stato trovato tra la malattia e il contenuto dell’impianto – acqua salata o silicone.

L’agenzia ha anche affermato che la malattia non è associata al cancro al seno.

Il rischio è lo stesso per le donne con protesi mammarie per ragioni estetiche e per motivazioni ricostruttive dopo il tumore al seno.

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