Bambini intossicati da cloro a Roma: i sintomi da riconoscere e le linee guida per il primo soccorso
La prognosi dipende dalla quantità di cloro assorbita, dalla rapidità dell’intervento e dalla gravità dei sintomi iniziali. Il trattamento è sempre personalizzato sulla base delle condizioni cliniche del paziente e può richiedere il coinvolgimento di specialisti in terapia intensiva, pneumologia e tossicologia.
Nel pomeriggio di domenica 2 giugno 2025, cinque bambini sono rimasti intossicati da cloro mentre si trovavano in una piscina di un circolo privato in via della Capanna Murata, nel quartiere Borghesiana, alla periferia est di Roma. Secondo le prime ricostruzioni, durante un momento di svago, si sarebbe verificata una fuoriuscita di cloro che ha provocato il malore dei piccoli.

Le condizioni dei bambini
Tutti e cinque i bambini sono stati soccorsi dal personale del 118 e trasportati d’urgenza in ospedale. Due di loro sono stati dimessi dopo le prime cure in pronto soccorso. Altri due sono stati ricoverati nel reparto di Pediatria. Il caso più grave riguarda un bambino di 9 anni, attualmente ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva del Policlinico Umberto I di Roma. Non è in pericolo di vita, ma rischierebbe forti danni neurologici.
L’allarme è scattato quando uno dei genitori ha chiamato i soccorsi dopo essersi accorto del malore dei bambini. Sul posto sono intervenuti i soccorritori dell’Ares 118 e la polizia, che ha avviato le indagini per ricostruire l’accaduto e accertare le cause precise della fuoriuscita di cloro.
Gli accertamenti sono affidati agli agenti del Commissariato Casilino.
Secondo i primi riscontri la causa del malore dei bambini sarebbe una fuoriuscita accidentale di cloro durante la loro permanenza in acqua.
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I sintomi dell’intossicazione da cloro
L’intossicazione da cloro può manifestarsi con una varietà di sintomi, che variano in base alla via di esposizione (inalazione, ingestione, contatto cutaneo o oculare) e alla quantità assorbita. I sintomi principali includono:
– Difficoltà respiratorie (dispnea, respiro affannoso)
– Tosse intensa
– Bruciore e dolore alla gola e alla bocca
– Irritazione e bruciore agli occhi (fino a temporanea perdita della vista nei casi gravi)
– Accumulo di liquidi nei polmoni (edema polmonare), che può comparire anche alcune ore dopo l’esposizione
– Dolore e gonfiore alla gola
– Mal di stomaco, vomito (anche con sangue), sangue nelle feci
– Sensazione di bruciore alla pelle, arrossamento, vesciche in caso di contatto diretto
– Vertigini, mal di testa, affaticamento, confusione mentale nei casi più gravi
– Alterazioni della pressione sanguigna e dei livelli di acido nel sangue
Pericolosità dell’intossicazione da cloro
L’intossicazione da cloro è potenzialmente molto pericolosa, soprattutto in caso di esposizione a concentrazioni elevate o prolungate. Il cloro è un gas irritante e corrosivo che può causare danni acuti e cronici:
– A concentrazioni di 40-60 parti per milione (ppm) può provocare edema polmonare e broncopolmonite.
– A concentrazioni di 1.000 ppm è rapidamente fatale.
– L’esposizione cronica può portare a bronchite cronica, danni oculari, insufficienza renale, alterazioni neuropsichiche e danni al sistema cardiocircolatorio.
– Il rischio è particolarmente elevato per chi lavora in ambienti industriali, piscine, spa o nella potabilizzazione delle acque.
Cosa fare: interventi e primo soccorso
In caso di sospetta intossicazione da cloro è fondamentale agire prontamente:
– Allontanare la persona dalla fonte di esposizione e portarla in un luogo ben ventilato.
– Chiamare immediatamente il 112/118 o il Centro Antiveleni e descrivere i sintomi riscontrati.
– Rimuovere gli indumenti contaminati con attenzione, indossando guanti se possibile.
– Lavare abbondantemente con acqua le zone della pelle o degli occhi venute in contatto con il cloro per almeno 15-20 minuti.
– Non indurre il vomito in caso di ingestione e non somministrare latte o alcol.
– Se la persona non riesce a respirare o perde conoscenza, posizionarla in posizione laterale di sicurezza e monitorare le funzioni vitali in attesa dei soccorsi.
– Riposo e osservazione medica sono essenziali, poiché alcuni sintomi (come l’edema polmonare) possono comparire anche dopo alcune ore.
L’intossicazione da cloro è un’emergenza medica che può avere conseguenze anche gravi. Riconoscere tempestivamente i sintomi e agire seguendo le corrette procedure di primo soccorso è fondamentale per ridurre i rischi e le complicanze. In ogni caso, il consulto medico è sempre necessario.
Gestione ospedaliera dell’intossicazione da cloro
Valutazione iniziale e stabilizzazione
– All’arrivo in ospedale, il paziente viene sottoposto a triage e a una rapida valutazione dei parametri vitali (temperatura, polso, frequenza respiratoria, pressione arteriosa).
– Si procede con la rimozione immediata dall’esposizione e, se necessario, con il lavaggio abbondante di occhi e pelle con acqua pulita per almeno 15 minuti.
– Se l’intossicazione è avvenuta per inalazione, il paziente viene trasferito in un’area ben ventilata e, se necessario, sottoposto a ossigenoterapia.
Supporto respiratorio
– Nei casi più gravi, soprattutto con sintomi respiratori importanti (dispnea, accumulo di fluidi nei polmoni, insufficienza respiratoria), può essere necessario il supporto ventilatorio con ossigeno ad alto flusso o ventilazione meccanica.
– Vengono somministrati broncodilatatori per ridurre l’infiammazione delle vie aeree.
Monitoraggio e diagnostica
– Il paziente viene monitorato costantemente per funzioni vitali e saturazione di ossigeno.
– Possono essere eseguiti esami diagnostici come radiografia del torace, broncoscopia (per verificare ustioni delle vie aeree), ECG, ed eventualmente endoscopia per valutare ustioni a livello gastrointestinale.
Trattamenti specifici
– In caso di ingestione, può essere somministrato carbone attivo per ridurre l’assorbimento della sostanza tossica, se indicato e se il paziente è cosciente e collaborante.
– La lavanda gastrica viene considerata solo in casi selezionati e sotto stretto controllo medico.
– Nei casi di ustioni cutanee o oculari, si procede con irrigazione prolungata e, se necessario, con trattamenti specifici per le lesioni.
– Nei casi più gravi, può essere necessario il ricovero in terapia intensiva, soprattutto per i bambini o per chi mostra sintomi respiratori severi.
Terapie di supporto
– Somministrazione di fluidi per via endovenosa per mantenere l’idratazione e supportare la funzione renale.
– Trattamento sintomatico di nausea, vomito, dolore e altri disturbi associati.
Antidoti
– Non esistono antidoti specifici per il cloro; il trattamento è principalmente di supporto e sintomatico.
La prognosi dipende dalla quantità di cloro assorbita, dalla rapidità dell’intervento e dalla gravità dei sintomi iniziali. Il trattamento è sempre personalizzato sulla base delle condizioni cliniche del paziente e può richiedere il coinvolgimento di specialisti in terapia intensiva, pneumologia e tossicologia.