Avvelenamento da cioccolato, il rischio maggiore per i cani è a Natale

Stai acquistando o ricevendo molto cioccolato in vista del Natale?

Se hai un cane in casa conservalo in un posto sicuro.

Il cioccolato, infatti, è tossico per l’animale. Gli effetti collaterali includono vomito, aumento della frequenza cardiaca, irrequietezza e crisi convulsive.

Il cioccolato può essere, inoltre, mortale per il cane: dipende dal peso dell’animale domestico, dalla quantità ingerita e dal tipo e dalla qualità del cioccolato stesso.

Nonostante ciò sia risaputo, durante le vacanze natalizie si registra un picco significativo del rischio di avvelenamento da cioccolato per i cani.

I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno affermato che i proprietari dei cani devono essere consapevoli di questo rischio elevato, specialmente durante il periodo precedente a Natale (così come a Pasqua) quando la disponibilità di cioccolato è significativamente maggiore nelle famiglie.

Quello che è importante capire è che il cioccolato contiene un composto metilxantinico noto come teobromina (uno stimolante simile alla caffeina) che può causare non solo un aumento della frequenza cardiaca, ma vomito, agitazione e convulsioni nei cani.

Premesso ciò, i ricercatori hanno voluto determinare se l’esposizione al cioccolato fosse conforme a un particolare picco stagionale.

Quindi, tra il 2012 e il 2017 i ricercatori hanno esaminato 229 pratiche veterinarie nel Regno Unito in merito a visite relative all’esposizione al cioccolato in occasione di Natale, Pasqua, San Valentino e Halloween.

Dopo aver considerato fattori estranei quali età, sesso e razza, sono stati inclusi 386 casi nello studio.

Circa un caso su quattro (26%) è arrivato dal veterinario entro un’ora dal consumo di cioccolato e oltre il 50% (56%) entro sei ore.

L’effetto avverso più comune osservato è stato il vomito (17%), mentre la tachicardia (frequenza cardiaca superiore a 120) è stata osservata in 28 casi (7,5%).

In nessun cane, poi, è stato riportato un attacco epilettico e solo nel 3% dei casi si è registrata irrequietezza e agitazione fuori dal comune.

Inoltre, nessuno dei segni clinici riportati sono stati considerati pericolosi per la vita.

È interessante notare che l’ingestione di cioccolato è stato meno comune nei cani più grandi (dai 4 agli 8 anni o più anziani) rispetto ai cani di età inferiore ai 4 anni. E nessuna razza specifica è stata associata ad un aumentato rischio di intossicazione da cioccolata.

I ricercatori hanno osservato, poi, che l’ingestione di cioccolato era quattro volte più probabile che si verificasse durante il periodo natalizio e quasi il doppio a Pasqua rispetto agli altri periodi festivi e vacanzieri.

Nella maggioranza dei casi, le ingestioni di cioccolato erano di piccole dimensioni ma c’è stato un caso in cui un cane ha consumato un intero ‘giardino’ di uova di Pasqua, nascosto per una festa di bambini.

 

Il dott. Greg Nelson, del Central Veterinary Associates di New York, a proposito della ricerca, ricorda che se il vostro animale domestico mangia del cioccolato “la soluzione migliore è chiamare il veterinario, prendendo nota della quantità e del tipo di prodotto ingerito, nonché del peso del cane“.

Le varie forme di decontaminazione usate dai veterinari includono la somministrazione di emetici come l’apomorfina o il perossido di idrogeno per indurre il vomito, il carbone attivo e anche i fluidi per via endovenosa per sostituire le perdite in corso.

Il cioccolato fondente di qualità superiore con livelli maggiori di cacao (70-80%) contiene livelli più elevati di teobromina rispetto al cioccolato al latte o a quello bianco, e quindi rappresenta un rischio maggiore di avvelenamento. Inoltre, l’alto contenuto di grassi e zuccheri può anche avere effetti sul pancreas.

Il messaggio è, quindi, chiaro: nessuna quantità di cioccolato è sicura per i cani.

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