Arteriosclerosi: i sintomi tardivi che possono salvarti la vita
Colpisce senza sintomi per anni, ma può provocare infarti e ictus: la arteriosclerosi è una malattia silenziosa che si può prevenire.
Alcune malattie si fanno sentire dal primo giorno. Altre, invece, agiscono in silenzio. L’arteriosclerosi appartiene a quest’ultimo gruppo: non provoca dolore, non dà segnali evidenti e può andare avanti per anni mentre le arterie si irrigidiscono e si restringono, riducendo il flusso sanguigno.

Spesso ci si accorge del problema troppo tardi, quando si presenta un evento grave come un infarto o un ictus.
Indice dell'articolo
- 1 Cos’è l’arteriosclerosi e perché è pericolosa
- 2 Perché l’aterosclerosi avanza senza sintomi
- 3 Quando compaiono i sintomi: cosa osservare
- 4 Fattori di rischio: cosa danneggia le arterie
- 5 Si può prevenire l’aterosclerosi?
- 6 Quando serve la terapia farmacologica
- 7 La trappola del silenzio
- 8 Lo sapevi che…?
- 9 FAQ – Domande frequenti
Cos’è l’arteriosclerosi e perché è pericolosa
Il termine arteriosclerosi indica l’indurimento e ispessimento delle pareti arteriose dovuto all’invecchiamento e ad altri fattori. Con il tempo, le arterie perdono elasticità e fanno più fatica a trasportare il sangue. È un processo graduale e silenzioso.
All’interno di questo quadro generale esiste una forma più specifica e più pericolosa: l’aterosclerosi. In questo caso si formano delle placche all’interno delle arterie, composte da grassi, colesterolo, calcio e tessuto fibroso, che restringono progressivamente il lume vascolare, come se si stesse chiudendo lentamente un tubo da giardino.
Anche se la differenza può sembrare tecnica, è essenziale:
- Arteriosclerosi = irrigidimento generale delle arterie.
- Aterosclerosi = presenza di placche, che aumenta il rischio di infarti, ictus e malattie vascolari periferiche.
Perché l’aterosclerosi avanza senza sintomi
Il motivo per cui l’aterosclerosi progredisce in silenzio è che le arterie, in una prima fase, si adattano al cambiamento. Il vaso sanguigno si rimodella per mantenere il flusso nonostante la crescita della placca.
Per questo non si avverte nulla anche per decenni, fino a quando il restringimento è talmente grave da ostacolare il passaggio del sangue o finché una placca si rompe e forma un coagulo, che può causare un evento acuto.
La malattia può iniziare anche in giovane età, con piccole lesioni invisibili. Secondo l’American College of Cardiology (ACC), negli adulti sotto i 40 anni, una lunga esposizione al colesterolo LDL, anche a livelli ritenuti “normali”, aumenta il rischio di aterosclerosi subclinica: placche presenti, ma non ancora manifeste.
Un articolo sulla rivista Atherosclerosis conferma che i cambiamenti vascolari osservabili con l’ecografia in età giovanile sono indicatori di un futuro rischio cardiovascolare. In altre parole: il danno inizia prima dei sintomi visibili.
Quando compaiono i sintomi: cosa osservare
I segnali di allarme emergono solo quando le arterie sono già compromesse e dipendono dall’area colpita:
❤️ Se riguarda il cuore (arterie coronarie)
- Dolore o pressione al petto sotto sforzo o stress (angina).
- Affaticamento inspiegabile e mancanza di fiato.
Indicano che il muscolo cardiaco riceve meno ossigeno.
🧠 Se colpisce il cervello (carotidi e arterie cerebrali)
- Debolezza improvvisa a un lato del corpo.
- Difficoltà a parlare, vedere o mantenere l’equilibrio.
- Perdita di vista o asimmetria del volto.
Sono segnali di un possibile ictus o di un attacco ischemico transitorio (TIA).
🦵 Se interessa le gambe (arteriopatia periferica)
- Dolore o crampi camminando, che scompaiono con il riposo.
- Piedi freddi, intorpidimento, cambi di colore.
- Ferite che non guariscono.
Fattori di rischio: cosa danneggia le arterie
Diversi fattori accelerano l’indurimento arterioso e la formazione di placche:
- Colesterolo LDL alto (“colesterolo cattivo”).
- Ipertensione arteriosa.
- Diabete o prediabete.
- Fumo di sigaretta.
- Obesità e vita sedentaria.
- Dieta ricca di grassi saturi, trans e zuccheri raffinati.
Importante: non conta solo il valore attuale del colesterolo, ma l’esposizione cumulativa nel tempo. Anche valori “normali” mantenuti per anni possono fare danni.
Si può prevenire l’aterosclerosi?
Sì. Anche se non sempre è possibile eliminare del tutto le placche, si può rallentarne la progressione e ridurre il rischio di infarti, ictus e complicanze vascolari.
Esami utili per scoprire il rischio
- Misurazione periodica della pressione arteriosa.
- Profilo lipidico completo: colesterolo totale, LDL, HDL e trigliceridi.
- Glicemia a digiuno o emoglobina glicata (HbA1c) per monitorare il rischio di diabete.
Le abitudini che fanno davvero la differenza
Gli esperti consigliano una serie di azioni concrete e con efficacia dimostrata per ridurre il rischio:
- Smettere di fumare (la misura più potente in assoluto).
- Attività fisica regolare, almeno 30 minuti al giorno.
- Dieta cardioprotettiva, sul modello mediterraneo, povera di grassi trans e alimenti industriali.
- Perdere peso, se in eccesso.
- Controllare diabete e ipertensione con terapie personalizzate.
Quando serve la terapia farmacologica
Chi ha rischio cardiovascolare alto o malattia conclamata ha bisogno di farmaci per:
- Abbassare il colesterolo LDL (ad es. con statine).
- Regolare la pressione arteriosa.
- Gestire il diabete in modo efficace.
Anche in assenza di sintomi, iniziare presto la terapia può cambiare radicalmente il futuro.

La trappola del silenzio
L’arteriosclerosi non fa rumore, ma può colpire all’improvviso. La sua “forza” è l’apparente normalità: la vita scorre, ma nel frattempo il danno cresce.
Per questo è importante non aspettare i sintomi. Se hai pressione alta, colesterolo elevato, glicemia alterata, fumi o conduci una vita sedentaria, non rimandare: basta un semplice check-up per scoprire il rischio e iniziare a proteggerti.
Agire oggi può salvarti la vita domani.
Lo sapevi che…?
- Le prime placche possono formarsi già in adolescenza.
- La dieta mediterranea riduce il rischio cardiovascolare fino al 30%.
- Un solo pacchetto di sigarette al giorno raddoppia il rischio di eventi ischemici.
- L’ecografia ai vasi del collo può rilevare placche senza sintomi.
- Le statine, se prescritte correttamente, riducono infarti e ictus anche nei pazienti senza eventi pregressi.
FAQ – Domande frequenti
Cos’è l’arteriosclerosi?
È l’indurimento e l’ispessimento delle pareti arteriose, che rende più difficile il passaggio del sangue.
Che differenza c’è con l’aterosclerosi?
L’aterosclerosi è una forma specifica di arteriosclerosi in cui si formano placche di colesterolo all’interno delle arterie.
Si può avere senza sintomi?
Sì. Spesso si scopre tardi, quando provoca un infarto, un ictus o problemi alle gambe.
Come si può prevenire?
Con una vita attiva, dieta sana, niente fumo, controlli regolari e – se necessario – terapia farmacologica.
Quali esami servono per capire se sono a rischio?
Controllo della pressione, esami del sangue per colesterolo e glicemia, e in alcuni casi ecografie vascolari.
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