Allarme sui farmaci con la ranitidina, il chiarimento dell’Associazione Italiana Gastroenterologi

A proposito dell’allarme sul ritiro di farmaci contenenti ranitidina, è intervenuto in una nota Giuseppe Milazzo, Presidente Nazionale Aigo (Associazione Italiana Gastroenterologi).

Occorre fare chiarezza – ha affermato il presidente di Aigo – ed evitare allarmi ingiustificati. Va innanzitutto ricordato che la ranitidina è un farmaco che dovrebbe essere utilizzato solo per pochi giorni o qualche settimana in quanto perde efficacia con l’utilizzo continuo per un fenomeno di ‘tolleranza’. Nel caso specifico, in una fabbrica indiana è stato utilizzato tra gli eccipienti della ranitidina una sostanza cancerogena. Si tratta, quindi, di un problema legato alla produzione in uno specifico stabilimento e non di tossicità della molecola ranitidina. Per cautela, l’Aifa ha disposto il ritiro di tutte le confezioni di ranitidina, anche quelle prodotte in maniera corretta“.

Il problema dei farmaci che riducono la secrezione gastrica, così come quello di tutti i farmaci, è l’uso appropriato“, ha aggiunto il dottor Angelo Zullo, direttivo Nazionale Aigo e Gastroenterologo del Nuovo Regina Margherita di Roma.

Questo significa che – ha aggiunto il dott. Zullo – se un farmaco viene prescritto con l’indicazione e le modalità corrette, il rapporto rischio-beneficio è sicuramente vantaggioso per il paziente. In particolare, i farmaci anti-secretori come gli inibitori della pompa protonica incidono notevolmente sulla storia naturale della malattie acido-correlate, riducendo la necessità di interventi chirurgici sullo stomaco – si pensi per esempio alla prevenzione delle ulcere complicate da sanguinamento o perforazione nei pazienti a rischio – e l’incidenza di alcuni tumori come quello esofageo in pazienti con esofago di Barrett. Questo non significa che sono farmaci scevri da potenziali effetti collaterali, ma i vantaggi sono certamente superiori ai rischi quanto opportunamente utilizzati“.

Articoli correlati