Allarme alimenti ultra-processati: scoperto un nuovo legame con il cancro ai polmoni

Mangiare troppi cibi ultra-processati potrebbe aumentare le probabilità di sviluppare il cancro ai polmoni, anche nei non fumatori.

Può la dieta influire sul rischio di cancro ai polmoni, anche in chi non ha mai fumato?
Secondo una nuova ricerca internazionale, la risposta potrebbe essere sì.

Cibo pericoloso
Cibo pericoloso

Gli scienziati hanno infatti osservato un legame tra l’alto consumo di alimenti ultra-processati (UPF, dall’inglese Ultra-Processed Foods) e un aumento del rischio di sviluppare tumori polmonari.

Il dato arriva da uno studio di lunga durata che ha coinvolto oltre 100.000 adulti statunitensi, con un’età media di 63 anni, seguiti per circa 12 anni.

Come è stato condotto lo studio

I ricercatori hanno monitorato lo stato di salute e le abitudini alimentari dei partecipanti, analizzando i questionari sulla dieta e registrando il consumo medio di UPF.
Tra gli alimenti considerati rientrano:

  • Gelati
  • Cibi fritti
  • Pane confezionato, torte e merendine
  • Snack salati
  • Cereali da colazione industriali
  • Noodles e zuppe istantanee
  • Margarina
  • Caramelle e dolciumi
  • Bibite gassate e succhi zuccherati
  • Hamburger, hot dog e pizza

In media, i partecipanti consumavano quasi tre porzioni di UPF al giorno, con variazioni da mezzo a sei porzioni quotidiane.
Le categorie più frequenti? Carni lavorate come affettati e wurstel, seguite dalle bibite zuccherate.

I risultati: rischio aumentato del 41%

Al termine dello studio, erano stati registrati 1.706 casi di cancro ai polmoni.
Le persone con il consumo più elevato di alimenti ultra-processati avevano un 41% di probabilità in più di sviluppare la malattia rispetto a chi ne consumava meno.
Questo aumento riguardava sia il carcinoma polmonare a cellule non piccole che quello a piccole cellule.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Thorax, ha tenuto conto dello stato di fumatore o non fumatore dei partecipanti. Tuttavia, gli autori ammettono di non aver potuto considerare l’intensità del fumo, un fattore che influisce direttamente sul rischio di cancro.

Cautela nell’interpretazione dei dati

Gli scienziati sottolineano che i risultati non dimostrano un rapporto di causa-effetto diretto, ma indicano un’associazione significativa che merita ulteriori studi.
“Ridurre il consumo di UPF a livello globale potrebbe contribuire a diminuire il carico di cancro ai polmoni”, scrivono gli autori.

Il professor Sam Hare, radiologo toracico del Royal Free London NHS Trust, ha commentato:

Un quarto dei casi di cancro ai polmoni si verifica in persone che non hanno mai fumato. È quindi importante indagare anche altri fattori di rischio, come l’alimentazione.

Perché la dieta potrebbe influire

Secondo Hare, il sistema immunitario gioca un ruolo centrale nello sviluppo dei tumori, e il consumo di alimenti industriali potrebbe influire su infiammazione e difese naturali.
Tuttavia, lo stesso specialista invita alla prudenza:

  • Le abitudini alimentari cambiano molto in studi così lunghi.
  • L’associazione osservata potrebbe dipendere anche da altri fattori.
  • È fondamentale analizzare l’impatto dell’intensità del fumo nei fumatori.

Il contesto: altri dati sul fumo

Parallelamente, un’altra ricerca ha analizzato le abitudini di fumo degli adolescenti britannici dagli anni ’70 a oggi.
I dati mostrano un calo impressionante: dal 33% di fumatori tra i 16-17enni nel 1974 al 12% nel 2018.
Nello stesso anno, l’11% dei ragazzi utilizzava sigarette elettroniche.

Cosa significa per la salute pubblica

Questi risultati, pur preliminari, suggeriscono che ridurre il consumo di alimenti ultra-processati potrebbe essere utile non solo per prevenire obesità e malattie metaboliche, ma anche per ridurre il rischio di alcuni tumori.
In attesa di ulteriori conferme scientifiche, un’alimentazione più naturale e ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali resta una strategia raccomandata.

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FAQ

Gli alimenti ultra-processati causano il cancro ai polmoni?
No, lo studio indica un’associazione, ma non una causa diretta. Servono altre ricerche.

Quali sono gli UPF più comuni?
Bibite gassate, snack salati, dolci confezionati, cibi pronti surgelati, carni lavorate.

Chi non fuma è al sicuro dal cancro ai polmoni?
No. Anche fattori ambientali e genetici possono aumentare il rischio.

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Fonte: Express.

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