Adolescente mangia solo fast food e diventa cieco

Quando pensiamo alle conseguenze di una alimentazione cattiva, ciò che viene in mente è l’aumento di peso, l’obesità, il cancro o problemi cardiovascolari.

Ma una dieta squilibrata può anche avere gravi conseguenze sul sistema nervoso e sulla vista, come dimostra il caso di un adolescente britannico, riportato in un articolo dei medici della Bristol Medical School (Inghilterra) pubblicato sugli Annals of Internal Medicine nel settembre 2019.

Il giovane, dal momento che non gli piaceva la consistenza di frutta e verdura, ha mangiato per diversi anni pane bianco, prosciutto crudo, salsicce, patatine fritte, patatine Pringles e altri prodotti da fast food… e ha perso la vista.

Diagnosi tardiva

I sintomi hanno cominnciato a comparire, compresa la stanchezza, all’età di 14 anni. A quel tempo, al giovane era stata diagnosticata anemia, globuli rossi bassi e livelli di vitamina B12 troppo bassi.

Un anno dopo ha cominciato a sviluppare problemi alla vista e all’audito. Tuttavia, dopo alcuni esami approfonditi, gli specialisti non sono stati in grado di trovare la causa. A poco a poco, la vista dell’adolescente ha cominciato a deteriorarsi, fino a quando non è stato dichiarato cieco all’età di 17 anni: la sua vista è di soli 20/200 in ciascun occhio.

Alla fine gli è stata diagnosticata una neuropatia ottica tossica e da carenza, una malattia tipicamente osservata nei Paesi dove si mangia poco. La patologia può essere causata anche dal consumo di medicinali, droghe, alcol, tabacco o esposizione a sostanze tossiche.

Ma nel caso di questo paziente è stata la mancanza di vitamine (vitamina B12, vitamina D), a causa della sua alimentazione, a danneggiare il suo nervo ottico, che collega l’occhio al cervello. Le fibre nervose nella parte centrale della retina, la macula, si sono deteriorate, influenzando il suo campo visivo centrale.

Perdita permanente della vista

La neuropatia ottica rilevata precocemente è potenzialmente reversibile. Ma se non trattata, porta alla cecità permanente. Al giovane sono stati prescritti integratori alimentari e consigli dietetici per non peggiorare la sua situazione.

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