Addio a Sly Stone: il pioniere del funk stroncato dalla broncopneumopatia

La BPCO è una malattia cronica e progressiva, ma una diagnosi precoce e una gestione adeguata possono rallentarne l’evoluzione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Sly Stone, leggendario pioniere del funk e figura rivoluzionaria della musica popolare, è morto il 9 giugno 2025 a Los Angeles all’età di 82 anni, dopo una lunga battaglia contro la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e altre complicazioni di salute. Al suo fianco, negli ultimi momenti, c’erano i suoi tre figli, il migliore amico e la famiglia allargata, come confermato dalla sua addetta stampa Carleen Donovan e da un comunicato ufficiale dei familiari.

Un’eredità musicale indelebile

Nato Sylvester Stewart in Texas nel 1943 e cresciuto in California, Sly Stone ha fondato negli anni Sessanta gli Sly and the Family Stone, gruppo che ha rivoluzionato la musica mescolando funk, soul, rock psichedelico e gospel. La band, composta da musicisti di diverse etnie e generi, divenne simbolo di inclusione e coesione sociale, incarnando i fermenti culturali dell’epoca.

L’esibizione all’alba di Woodstock nel 1969 resta una delle performance più iconiche nella storia dei festival.

Luci, ombre e resilienza

La carriera di Sly Stone è stata segnata da successi straordinari ma anche da difficoltà personali: problemi di dipendenza, dispute legali e periodi di isolamento lo hanno portato lontano dalle scene, fino a vivere in condizioni precarie e in povertà negli ultimi anni. Nonostante ciò, la sua influenza non è mai venuta meno: la sua musica ha ispirato generazioni di artisti e ha contribuito allo sviluppo non solo del funk, ma anche della disco, dell’hip hop e della musica dance.

La sua eredità musicale continuerà a ispirare e risuonare per le generazioni future.

Sly Stone lascia un patrimonio artistico che ha cambiato per sempre il volto della musica popolare, abbattendo barriere di genere, razza e stile, e offrendo una colonna sonora alla lotta per l’uguaglianza e la libertà.

I problemi di salute e il ritiro dalle scene

I problemi di salute hanno avuto un impatto significativo sulla carriera di Sly Stone, soprattutto negli ultimi decenni della sua vita. La broncopneumopatia cronica ostruttiva ha limitato gradualmente la sua capacità di esibirsi dal vivo e di partecipare attivamente alla scena musicale. Oltre alla BPCO, Stone ha dovuto affrontare altre complicazioni mediche che hanno ulteriormente compromesso la sua salute e la sua presenza pubblica.

Queste condizioni lo hanno costretto a ritirarsi progressivamente dalle scene, riducendo la frequenza delle sue apparizioni pubbliche e delle sue performance, e contribuendo a periodi di isolamento e difficoltà personali. Nonostante la sua influenza musicale sia rimasta intatta e la sua eredità abbia continuato a ispirare generazioni di artisti, la sua produzione artistica e la sua visibilità sono state fortemente condizionate dai problemi di salute cronici.

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Cos’è la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia cronica e progressiva dei polmoni caratterizzata da una persistente ostruzione delle vie aeree, che rende difficoltosa la respirazione. Questa ostruzione è in genere irreversibile o solo parzialmente reversibile e deriva da un’infiammazione cronica delle vie aeree e del tessuto polmonare, causata principalmente dall’esposizione a sostanze irritanti come il fumo di sigaretta, l’inquinamento atmosferico e, in misura minore, da fattori genetici. La BPCO comprende due condizioni patologiche spesso coesistenti: la bronchite cronica ostruttiva e l’enfisema polmonare.

Sintomi iniziali della BPCO

I sintomi della BPCO tendono a svilupparsi lentamente e spesso vengono sottovalutati nelle fasi iniziali. I principali segnali a cui prestare attenzione sono:

– Tosse cronica: spesso il primo sintomo, può essere secca o produttiva (con muco/catarro), più intensa al mattino e persistente per mesi o anni.

– Produzione di espettorato: presenza cronica di muco, spesso abbondante e difficile da eliminare.

Dispnea (mancanza di fiato): inizialmente compare sotto sforzo (ad esempio durante l’attività fisica), ma con la progressione della malattia può manifestarsi anche a riposo.

– Affaticamento e astenia: senso di stanchezza e debolezza, spesso legato alla ridotta ossigenazione.

– Frequenti infezioni respiratorie: maggiore suscettibilità a bronchiti e polmoniti.

– Altri sintomi: respiro sibilante, perdita di peso, inappetenza, gonfiore alle caviglie nei casi più avanzati.

Le riacutizzazioni, cioè i peggioramenti improvvisi dei sintomi, sono spesso scatenate da infezioni o dall’esposizione a inquinanti ambientali e accelerano la progressione della malattia.

Come si cura la BPCO

La BPCO è una patologia cronica e irreversibile, ma può essere trattata e gestita per rallentarne la progressione, ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita. Le strategie terapeutiche principali sono:

Sospensione del fumo

– È il passo più importante: smettere di fumare rallenta significativamente la progressione della malattia ed è fondamentale in ogni stadio della BPCO.

Terapia farmacologica

– Broncodilatatori inalatori: farmaci di prima scelta, sia a breve che a lunga durata d’azione, per rilassare la muscolatura dei bronchi e facilitare il passaggio dell’aria.

– Corticosteroidi inalatori: utilizzati nei casi più gravi o in presenza di frequenti riacutizzazioni, spesso in combinazione con i broncodilatatori.

– Antibiotici: prescritti in caso di infezioni respiratorie acute.

– Altri farmaci: mucolitici per fluidificare il muco, e, in casi selezionati, farmaci per la disassuefazione dal fumo.

Riabilitazione respiratoria

– Programmi di esercizio fisico e tecniche di respirazione per migliorare la tolleranza allo sforzo, ridurre la dispnea e aumentare l’autonomia del paziente.

Ossigenoterapia

– Nei casi avanzati o in presenza di insufficienza respiratoria cronica, è necessaria la somministrazione di ossigeno a lungo termine.

Vaccinazioni

– Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica raccomandate per prevenire infezioni che possono peggiorare la BPCO.

Interventi chirurgici

– In casi selezionati e gravi, si può ricorrere a interventi di riduzione del volume polmonare o, raramente, al trapianto di polmone.

Modifiche dello stile di vita

– Dieta equilibrata, attività fisica adattata, evitare l’esposizione a sostanze irritanti e ambienti inquinati.

La BPCO è una malattia cronica e progressiva, ma una diagnosi precoce e una gestione adeguata possono rallentarne l’evoluzione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Smettere di fumare è il primo passo fondamentale; la terapia si basa su farmaci inalatori, riabilitazione respiratoria, ossigenoterapia nei casi gravi e prevenzione delle infezioni tramite vaccinazioni.

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