Achille Polonara affronta la leucemia mieloide: il coraggio di un simbolo dello sport italiano
Non è la prima volta che il giocatore affronta una grave malattia: nell’ottobre 2023 gli era stato diagnosticato un tumore ai testicoli, scoperto grazie a un controllo antidoping.
L’ennesima battaglia da affrontare con coraggio e grinta per Achille Polonara.
All’ala della Virtus Segafredo Bologna e della Nazionale italiana di basket, è stata recentemente diagnosticata una forma di leucemia mieloide. La notizia è stata ufficializzata dal club bolognese ieri, spiegando che Polonara, 33 anni, è attualmente ricoverato presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna, dove ha già iniziato le terapie specifiche per la malattia.

Le recenti assenze per motivi di salute
La diagnosi è arrivata dopo alcune settimane di indagini mediche specialistiche, iniziate in seguito a un periodo di assenza dalle partite, inizialmente attribuito a una sindrome mononucleosica.
Polonara aveva infatti saltato le ultime gare delle finali scudetto contro Brescia proprio per motivi di salute.
Nel 2023 il tumore ai testicoli
Non è la prima volta che il giocatore affronta una grave malattia: nell’ottobre 2023 gli era stato diagnosticato un tumore ai testicoli, scoperto grazie a un controllo antidoping. Dopo l’operazione e un ciclo di chemioterapia, era riuscito a tornare in campo e a giocare anche con la fascia di capitano, prima di questa nuova, difficile battaglia.
La Virtus Segafredo Bologna, la Nazionale e il mondo del basket italiano si sono stretti attorno ad Achille Polonara, augurandogli una pronta guarigione e manifestando grande affetto e vicinanza in questo momento delicato.
Cos’è la leucemia mieloide
La leucemia mieloide è un tumore maligno del sangue che origina nel midollo osseo e colpisce le cellule della serie mieloide, cioè quelle che normalmente danno origine a globuli rossi, globuli bianchi (granulociti, monociti) e piastrine. Esistono due principali forme:
Leucemia mieloide acuta (LMA): si sviluppa e progredisce rapidamente, con una crescita incontrollata di cellule immature (blasti) che impediscono la normale produzione delle cellule del sangue. È la forma più comune nell’adulto e rappresenta circa il 25% di tutte le leucemie.
Leucemia mieloide cronica (LMC): ha un decorso più lento e può restare asintomatica per anni.
Incidenza in Italia
La leucemia mieloide acuta ha un’incidenza di circa 3-4 casi ogni 100.000 persone all’anno, con un picco negli over 65 (fino a 10 casi/100.000).
In Italia si stimano poco più di 2.000 nuovi casi di LMA ogni anno: circa 1.200 tra gli uomini e 900 tra le donne.
L’età media alla diagnosi è di circa 69-70 anni, anche se la malattia può colpire a tutte le età.
La leucemia mieloide cronica è più rara, con 1-2 casi per 100.000 abitanti all’anno.
I sintomi
I sintomi della leucemia mieloide, soprattutto nella forma acuta, compaiono rapidamente e sono spesso aspecifici:
– Stanchezza, debolezza, pallore (da anemia)
– Febbre e sudorazione notturna
– Perdita di appetito e di peso
– Aumento del rischio di infezioni (da riduzione dei globuli bianchi normali)
– Sanguinamenti frequenti (gengivali, nasali, petecchie, ecchimosi) dovuti alla carenza di piastrine
– Dolori muscolari e osteo-articolari diffusi
– Ingrossamento di milza, fegato e linfonodi (nei casi più avanzati)
Nei casi in cui la malattia coinvolge il sistema nervoso centrale: mal di testa, vomito, segni neurologici.
Nella leucemia mieloide cronica i sintomi possono essere assenti a lungo; quando compaiono sono simili ma più sfumati: affaticamento, sudorazione notturna, perdita di peso, senso di pienezza addominale per ingrossamento della milza.
Come si cura
Le terapie variano in base alla forma (acuta o cronica), all’età, alle condizioni generali del paziente e alle caratteristiche molecolari della malattia:
– Chemioterapia: è il trattamento di prima scelta, con una fase di induzione (eliminare le cellule leucemiche) e una di consolidamento (prevenire recidive).
– Farmaci biologici e terapie mirate: come anticorpi monoclonali o inibitori di specifiche vie molecolari, scelti in base al profilo genetico della malattia.
– Trapianto di cellule staminali ematopoietiche: indicato per pazienti ad alto rischio o in caso di recidiva, spesso dopo aver ottenuto una remissione con la chemioterapia.
– Radioterapia: usata in casi selezionati, ad esempio se la malattia coinvolge il sistema nervoso centrale.
– Terapie di supporto: trasfusioni, antibiotici, supporto nutrizionale e gestione delle complicanze.
Leucemia mieloide cronica
– Inibitori delle tirosin-chinasi: farmaci specifici che bloccano la proteina responsabile della proliferazione delle cellule leucemiche (BCR-ABL).
– Chemioterapia e trapianto di cellule staminali solo in casi selezionati o resistenti alle terapie standard.
Le prospettive di cura sono in costante miglioramento grazie alle nuove terapie mirate e ai progressi nei trapianti, ma la prognosi dipende da molti fattori, tra cui età, condizioni generali e caratteristiche genetiche della leucemia.