“A 27 anni le dissero ‘stai bene’: oggi lotta contro un tumore al seno”

Alice, 27 anni, racconta come la diagnosi tardiva di tumore al seno abbia cambiato la sua vita e perché è importante insistere sui controlli.

A 27 anni le dissero che era “troppo giovane per avere un tumore al seno”. Oggi racconta la sua battaglia dopo una diagnosi tardiva che le ha cambiato la vita.

Alice Greaves
Alice Greaves

Nel novembre 2022, Alice Greaves, una giovane donna che vive in un piccolo villaggio vicino a Leicester, nel Regno Unito, scoprì un nodulo al seno.

Chiamò subito il suo medico di base. La risposta, però, la lasciò senza parole: “Sei troppo giovane per avere un tumore al seno, non preoccuparti”.

Secondo il racconto di Alice, il medico non volle neppure visitarla di persona. Dopo aver descritto il nodulo al telefono, le fu detto che probabilmente si trattava di un problema al muscolo pettorale, forse dovuto alla sua intensa attività fisica: quattro lezioni di fitness ad alta intensità a settimana.

Per mesi, Alice credette a quella versione. Ma quando una sua amica coetanea ricevette una diagnosi di tumore al seno, decise di tornare nello studio medico. Questa volta non chiese, ma pretese di essere visitata.

La visita cambiò tutto: “È grave, dobbiamo fare subito degli accertamenti”, le dissero. Nel giro di una settimana, grazie anche alla sua assicurazione sanitaria privata, arrivò la conferma: tumore al seno in stadio 3. Aveva appena 24 anni.

La diagnosi e la corsa contro il tempo

A marzo 2023 Alice iniziò la chemioterapia. Ad agosto dello stesso anno subì una doppia mastectomia “salvavita”. Ma la battaglia era appena iniziata.

Dopo 16 cicli di chemioterapia, nel maggio 2024 ricevette la notizia che nessuno vorrebbe sentire: il tumore era passato allo stadio 4 e si era diffuso ai polmoni. Seguì un ciclo di radioterapia, ma nel marzo 2025 arrivò un altro duro colpo: metastasi al cervello.

A giugno, un intervento d’urgenza rimosse la massa cerebrale. “Il neurochirurgo è soddisfatto del recupero – ha raccontato a fine luglio – ora il tumore è solo nei polmoni. Sono in attesa della prossima TAC per capire se la malattia è stabile o, speriamo, regredita”.

“Ascoltate il vostro corpo, anche se vi dicono che va tutto bene”

Oggi Alice non si considera una vittima, ma una combattente. È frustrata per il ritardo nella diagnosi e invita chiunque abbia sintomi sospetti a non fermarsi al primo parere.

“Conosci il tuo corpo meglio di chiunque altro. Se qualcosa non ti convince, fidati del tuo istinto e insisti per avere risposte. Anche se alla fine non fosse nulla di grave, avrai la tranquillità di aver verificato”, dice.

La sua storia evidenzia un problema che riguarda anche l’Italia: il tumore al seno non è una malattia solo per le donne sopra i 50 anni. Colpisce anche giovani sotto i 30, seppur più raramente, e la diagnosi precoce può fare la differenza tra guarire o combattere una malattia avanzata.

Prevenzione e diagnosi precoce: cosa fare in Italia

Nel nostro Paese, lo screening gratuito con mammografia è previsto per le donne tra i 50 e i 69 anni, e in alcune regioni anche tra i 45 e i 74. Tuttavia, chi nota sintomi sospetti può richiedere accertamenti in qualsiasi momento, senza aspettare l’età dello screening.

Segnali a cui prestare attenzione:

  • Presenza di un nodulo o ispessimento al seno o sotto l’ascella
  • Cambiamenti nella forma o dimensione del seno
  • Alterazioni della pelle del seno (arrossamenti, retrazioni, pelle “a buccia d’arancia”)
  • Secrezioni anomale dal capezzolo
  • Dolore persistente non legato al ciclo mestruale
Iscriviti ai nostri canali:
– Telegram: seguici su SaluteLab Telegram
– WhatsApp: attiva gli aggiornamenti su SaluteLab WhatsApp

Articoli correlati