Perché una scarica elettrica può essere letale: il caso dell’operaio di Menfi e i rischi negli impianti fotovoltaici

Una scarica elettrica è letale perché può interrompere le funzioni vitali del cuore e del sistema nervoso, causare gravi ustioni e danni ai tessuti, e immobilizzare la vittima, impedendo la fuga dalla fonte di corrente.

Un grave incidente sul lavoro si è verificato ieri a Menfi, in contrada Genovese (Agrigento), dove un operaio di 26 anni, Samuel Scacciaferro, originario di Caccamo (provincia di Palermo), ha perso la vita folgorato da una scarica elettrica mentre stava lavorando presso un impianto fotovoltaico di proprietà di una società privata.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane stava effettuando interventi tecnici sull’impianto quando è stato improvvisamente colpito dalla scarica elettrica. I colleghi hanno tentato di soccorrerlo, ma ogni tentativo si è rivelato vano: il decesso è stato constatato all’arrivo dei sanitari.

Interventi e indagini

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri, il magistrato di turno della Procura di Sciacca e il medico legale, che ha effettuato i primi rilievi. La Procura di Sciacca ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima e ha sequestrato il parco fotovoltaico per consentire gli accertamenti necessari sia sulla dinamica dell’incidente sia sulla regolarità delle autorizzazioni tecniche e amministrative dell’impianto e dell’impresa proprietaria.

Le reazioni alla morte del giovane

Samuel Scacciaferro lavorava per una ditta di Campobasso impegnata nel progetto di un’azienda romana. La comunità di Caccamo è sotto shock e in lutto per la perdita di un giovane descritto come pieno di risorse, molto legato alla famiglia e con tanti sogni e progetti per il futuro. Numerosi i messaggi di cordoglio e le richieste di maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro, sottolineando come non sia più accettabile morire mentre si lavora nel 2025.

Sicurezza sul lavoro in Italia: dati allarmanti

L’incidente si inserisce in un quadro nazionale preoccupante: a fine aprile 2025, le vittime sul lavoro in Italia erano già 291, di cui 17 in Sicilia, confermando la gravità del fenomeno e la necessità di rafforzare le misure di prevenzione e sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro.

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Perché una scarica elettrica può essere letale?

Una scarica elettrica può essere letale perché il passaggio della corrente elettrica attraverso il corpo umano provoca gravi danni ai tessuti, agli organi vitali e ai sistemi di controllo del corpo, in particolare quello cardiaco e nervoso.

1. Effetti sul cuore

– La corrente elettrica può alterare il normale ritmo cardiaco, causando fibrillazione ventricolare (contrazione irregolare e inefficace del cuore) o arresto cardiaco.

– Anche correnti di bassa intensità (a partire da 50 mA) possono essere fatali se attraversano il torace, perché interferiscono con gli impulsi elettrici che regolano il battito cardiaco.

2. Effetti sul sistema nervoso

– Il passaggio della corrente può provocare interruzione o alterazione della trasmissione degli impulsi nervosi, con conseguente perdita di coscienza, convulsioni o paralisi temporanea.

– Può verificarsi arresto respiratorio se la corrente colpisce i centri nervosi che controllano la respirazione.

3. Effetti sui muscoli

– La corrente causa tetanizzazione muscolare, ovvero una contrazione involontaria e prolungata dei muscoli, che può impedire alla vittima di staccarsi dalla fonte di corrente, prolungando l’esposizione e aggravando i danni.

4. Effetti termici

– Il passaggio della corrente genera calore (effetto Joule), che può causare ustioni gravi sia sulla pelle che nei tessuti interni, con danni anche profondi e rischio di emorragie.

I fattori che influenzano la letalità

– Intensità e durata della corrente: più alta è la corrente e più lungo il tempo di esposizione, maggiori sono i danni.

– Tipo di corrente: la corrente alternata (come quella domestica) è più pericolosa della continua, perché più facilmente induce fibrillazione cardiaca.

– Percorso della corrente: se attraversa il cuore o il cervello, il rischio di morte è molto elevato.

– Condizioni individuali: la resistenza del corpo varia in base a fattori come umidità della pelle, presenza di acqua, stato di salute.

Dunque, riassumendo, una scarica elettrica è letale perché può interrompere le funzioni vitali del cuore e del sistema nervoso, causare gravi ustioni e danni ai tessuti, e immobilizzare la vittima, impedendo la fuga dalla fonte di corrente. La rapidità e la gravità degli effetti dipendono da intensità, durata, percorso della corrente e condizioni individuali.

Le principali misure di prevenzione

La sicurezza negli impianti fotovoltaici è fondamentale per prevenire incidenti gravi come quello avvenuto a Menfi. Di seguito sono elencate le principali misure di prevenzione che possono ridurre il rischio di folgorazione per gli operatori.

1. Progettazione e installazione sicura

– Rispetto delle normative tecniche: gli impianti devono essere progettati e installati secondo le norme CEI EN 61730-1 e CEI EN 61730-2, che garantiscono la sicurezza elettrica dei moduli fotovoltaici.

– Dichiarazione di conformità: è obbligatorio acquisire la dichiarazione di conformità dell’intero impianto ai sensi del D.M. 37/2008.

– Installazione su strutture sicure: i moduli devono essere installati su strutture incombustibili e a distanza di sicurezza da elementi che possano propagare incendi o facilitare il contatto accidentale con parti in tensione.

2. Manutenzione e verifiche periodiche

– Controlli regolari: effettuare verifiche periodiche, soprattutto dopo modifiche o ampliamenti, con particolare attenzione ai sistemi di giunzione e serraggio dei cavi.

– Pulizia e ispezione: mantenere puliti i pannelli e controllare lo stato delle connessioni per prevenire archi elettrici e surriscaldamenti.

3. Formazione e procedure operative

– Formazione specifica: gli operatori devono essere formati sui rischi elettrici e sulle procedure di lavoro in sicurezza, inclusa la gestione delle emergenze.

– Divieto di lavori sotto tensione: è vietato eseguire lavori su parti in tensione, salvo casi eccezionali e solo con procedure e attrezzature idonee.

– Segnaletica di sicurezza: l’area dell’impianto deve essere segnalata con cartelli che avvisano del rischio elettrico e indicano i dispositivi di sezionamento di emergenza.

4. Dispositivi di protezione individuale (DPI)

– DPI obbligatori: utilizzo di guanti isolanti, calzature antinfortunistiche e altri DPI specifici per il rischio elettrico, come previsto dal D.Lgs. 81/2008.

– Attrezzature certificate: utilizzo esclusivo di attrezzi e strumenti certificati per lavori elettrici.

5. Protocolli di emergenza

– Dispositivi di sezionamento rapido: installazione di interruttori di emergenza facilmente accessibili per isolare rapidamente l’impianto in caso di incidente.

– Procedure di soccorso: predisposizione di procedure chiare per l’intervento in caso di folgorazione, inclusa la formazione al primo soccorso per il personale.

6. Valutazione dei rischi e documentazione

– Valutazione del rischio elettrico: ogni impianto deve essere oggetto di una valutazione specifica dei rischi, con particolare attenzione alla presenza di linee elettriche aeree o altri elementi pericolosi nelle vicinanze.

– Documentazione aggiornata: tutta la documentazione tecnica e di sicurezza deve essere aggiornata e facilmente accessibile agli operatori e ai soccorritori.

La prevenzione delle folgorazioni negli impianti fotovoltaici si basa su una corretta progettazione, manutenzione, formazione, uso di DPI, procedure di emergenza e una rigorosa valutazione dei rischi. L’adozione di queste misure può ridurre drasticamente il rischio di incidenti mortali per gli operatori.

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