Come i batteri stanno battendo gli antibiotici: la scoperta che cambia le cure
Un nuovo studio accende i riflettori su un meccanismo poco conosciuto con cui i batteri riescono a sopravvivere anche agli antibiotici più comuni. Capirlo meglio potrebbe rivoluzionare il modo in cui affrontiamo le infezioni più resistenti.

Secondo i ricercatori dell’Università di Edimburgo, comprendere a fondo un particolare sistema di difesa batterico potrebbe aprire la strada a terapie più efficaci contro le infezioni causate da agenti patogeni sempre più resistenti.
Il nemico da battere è la resistenza antimicrobica (AMR), fenomeno in crescita in tutto il mondo. E i protagonisti di questa nuova scoperta sono i meccanismi genetici di riparazione presenti in alcuni batteri.
Indice dell'articolo
- 1 Nuova arma nel repertorio dei batteri: il sistema Rtc
- 2 Un approccio mirato potrebbe potenziare gli antibiotici esistenti
- 3 “I batteri sono piccoli ma intelligenti”: l’avvertimento degli scienziati
- 4 Collaborazioni internazionali e nuove strade di ricerca
- 5 Curiosità: lo sapevi che…
- 6 FAQ – Domande frequenti
Nuova arma nel repertorio dei batteri: il sistema Rtc
Gli studiosi si sono concentrati su un sistema noto come Rtc, che agisce come una sorta di “pronto soccorso molecolare”. Quando l’antibiotico danneggia l’RNA del batterio – la molecola fondamentale che trasforma il DNA in proteine – il sistema Rtc entra in azione, riparando il danno e permettendo al batterio di continuare a vivere e moltiplicarsi.
Questo meccanismo permette a molti batteri di sopravvivere anche in presenza di antibiotici, mantenendo attivo il processo di produzione delle proteine, essenziale per la crescita cellulare.
Un aspetto sorprendente emerso dallo studio è che non tutti i batteri reagiscono allo stesso modo agli antibiotici. Questo è dovuto al fatto che l’attività del sistema Rtc varia da cellula a cellula, rendendo alcune più resistenti di altre.
Un approccio mirato potrebbe potenziare gli antibiotici esistenti
L’intuizione dei ricercatori è che, se si riuscisse a interferire con il funzionamento del sistema Rtc, gli antibiotici già in uso potrebbero tornare a essere molto più efficaci. In pratica, non servirebbero necessariamente nuovi farmaci, ma strategie più intelligenti per utilizzare quelli già esistenti.
La scoperta è stata resa possibile grazie a una combinazione di modellazione al computer e esperimenti in laboratorio, in particolare su un ceppo di Escherichia coli, noto per la sua capacità di sviluppare resistenze.
“I batteri sono piccoli ma intelligenti”: l’avvertimento degli scienziati
A guidare la ricerca è stata la dottoressa Andrea Weisse, docente presso le Scuole di Scienze Biologiche e di Informatica dell’Università di Edimburgo.
«I batteri sono piccoli, ma molto intelligenti. Continuano a imparare come evitare i nostri antibiotici, e stanno diventando sempre più abili nel farlo», ha dichiarato.
«Se non troviamo nuovi farmaci – o nuovi modi per ingannarli – saremo nei guai. Il nostro obiettivo è capire a fondo come funzionano i loro sistemi di difesa. Solo così potremo batterli con astuzia e trattare le infezioni in modo più efficace».
Collaborazioni internazionali e nuove strade di ricerca
Oltre a contribuire alla comprensione delle strategie di sopravvivenza dei batteri, questo studio apre nuove strade per la creazione di terapie più potenti contro la resistenza antimicrobica.
Alla ricerca hanno collaborato anche scienziati della Queen Mary University of London e dell’Imperial College di Londra, con il sostegno di istituzioni come il Biotechnology and Biological Sciences Research Council, la Leverhulme Trust e la Wellcome Trust.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Nature Communications.
Curiosità: lo sapevi che…
- L’antibiotico-resistenza è responsabile ogni anno di circa 1,3 milioni di morti nel mondo (dati OMS 2024).
- Gli antibiotici non funzionano sui virus: usarli male o troppo spesso alimenta la resistenza.
- Esistono già superbatteri resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti, come alcuni ceppi di Klebsiella pneumoniae e Acinetobacter baumannii.
- L’Italia è tra i paesi europei con il più alto consumo di antibiotici: una delle cause principali della diffusione della resistenza.
- Anche l’ambiente contribuisce: antibiotici dispersi nelle acque reflue favoriscono l’evoluzione di ceppi resistenti nei fiumi e nei laghi.
FAQ – Domande frequenti
Cos’è la resistenza antimicrobica (AMR)?
È la capacità dei microrganismi (come batteri, virus o funghi) di resistere agli effetti dei farmaci che prima li eliminavano.
Perché i batteri diventano resistenti?
Per selezione naturale: i batteri più forti sopravvivono agli antibiotici e si riproducono. Anche l’uso eccessivo o scorretto degli antibiotici accelera questo processo.
Cosa fa il sistema Rtc nei batteri?
Ripara l’RNA danneggiato, permettendo al batterio di continuare a produrre proteine anche in presenza di antibiotici.
Possiamo bloccare il sistema Rtc?
È l’obiettivo delle ricerche in corso: se ci si riuscisse, gli antibiotici diventerebbero più efficaci.
Cosa possiamo fare noi cittadini?
Usare gli antibiotici solo quando prescritti, evitare l’automedicazione, completare sempre la terapia anche se ci si sente meglio.





