Cosa mangiare in caso di diverticolite? Cosa scegliere a tavola

Se un’adeguata alimentazione promette un buono stato di salute, allora bisogna scoprire cosa mangiare in caso di diverticolite ovvero l’infiammazione dei diverticoli (dilatazioni dell’intestino a forma di sacchetto).

Diverticolite: di cosa si tratta?

La diverticolite può essere asintomatica, come nella maggior parte dei casi, oppure presentarsi con spasmi e dolori addominali. La formazione dei diverticoli, estroflessioni della mucosa intestinale, possono essere controllate (o prevenute) tramite un adeguato stile alimentare.

Si possono presentare singolarmente o in forma multipla e sono frequenti al di sopra dei 60 anni.

I sintomi più comuni della presenza di diverticoli sono:

1. Stitichezza.
2. Meteorismo.
3. Alterazione dell’alvo.

In caso d’infiammazione (diverticolite):

1. Dolore localizzato nel quadrante inferiore sinistro dell’addome.
2. Febbre.
3. Nausea.
4. Vomito.
5. Scariche diarroiche.

Vogliamo iniziare a soffermarci sulle abitudini alimentari in quanto queste inficiano sullo sviluppo dei diverticoli. Difatti, un consumo eccessivo di elementi raffinati (carni, grassi, cibi conservati) possono essere la causa della formazione dei diverticoli.

Dieta per combattere i diverticoli

É necessario osservare una dieta corretta ma solo quando i diverticoli non sono infiammati.
Sono 4 i comportamenti corretti da seguire, come suggerito dalla Fondazione Veronesi:

  • Aumentare l’apporto di fibra nella dieta che dovrebbe ammontare a circa 30-40 grammi giornalieri. Per rispettare questa dose è possibile ricorrere a delle bustine di crusca e di altre fibre a base dipsyllium, glucomannano, inulina anche associati ai fermenti lattici. Le bustine sono disponibili in commercio e possono essere assunte da sole, con acqua o latte.
  • Idratare l’organismo ad hoc che significa bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno.
  • Eliminare e/o ridurre i grassi, soprattutto di origine animale, ma anche bevande e alimenti zuccherini.
  • Cucinare magro, ovvero senza l’aggiunta di grassi. Vanno quindi privilegiate le cotture al vapore, al microonde, alla griglia o alla piastra, con la pentola a pressione o in padella antiaderente. Sono da escludere invece la frittura e i bolliti di carne.

Cosa scegliere a tavola?

  • Verdura: con l’indicazione di apportare più fibra all’organismo. Vanno quindi privilegiati le specie più ricche: quindi agretti, asparagi, cavolfiore, carciofi, funghi, broccoli, melanzane, cicoria, patate. Ma c’è anche un altro elemento da curare: l’acqua che aiuta ad aumentare il volume delle feci. Le verdure che la trattengono meglio sono lattuga, radicchio, sedano e carote, zucchine e cipolle. Sono indicati anche i centrifugati di verdure. Quindi per rispondere al duplice obiettivo di accumulare fibre e acqua, non solo è consigliato il consumo di almeno una porzione di verdura a pranzo o cena, cruda o cotta, ma anche di minestroni e passati di verdure, meglio se messi in tavola la sera.
  • Frutta: la scelta anche per la frutta può essere molto varia fra prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca. È preferibile consumarla cruda, con la buccia (ben lavata) e ben masticata, ma va bene anche cotta o sotto forma di centrifuga filtrata.
  • Cereali: vanno alternati i cereali raffinati (pane, pasta, riso…) con quelli integrali.

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