Tumore al pancreas: la cannabis terapeutica triplica la sopravvivenza

Lo sostiene uno studio anglo-americano sui topi.

Il cancro al pancreas è il più mortale tra tutti i tipi più comuni di tumore. Ecco perché è importante il risultato raggiunto da uno studio condotto dalla Queen Mary University di Londra e dalla Cartin University di Bentley (Australia).

In estrema sintesi, una molecola contenuta nella cannabis – il cannabidiolo – associata al trattamento chemioterapico a base di Gemcitabina, ha triplicato la sopravvivenza dei topi malati di tumore al pancreas.

I risultati dello studio anglo-americano, infatti, sono stati molto significativi: le cavie trattate in questo modo sono sopravvissute in media 56 giorni, al contrario dei 23,5 dei topi che hanno ricevuto il solo trattamento chemioterapico. Gli animali, invece, non sottoposti ad alcun trattamento, sono sopravvissuti per 20 giorni.

Da sottolineare che il cannabinoide (CBD) non ha gli effetti psicoattivi, al contrario del tetraidrocannabinolo (THC). Ecco perché il CBD è stato già approvato per l’uso clinico.

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Quindi, nel caso in cui l’esperimento dovesse avere un buon risultato anche negli esseri umani, il cannabidiolo potrebbe essere utilizzato subito nelle terapie, senza attendere alcuna autorizzazione.

Il CBD, inoltre, contrasta anche gli effetti collaterali della chemioterapia, ovvero nausea, vomito e diarrea.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Oncogene.

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