Si può prevenire la Sclerosi Multipla? Ecco la risposta

 

Si può prevenire la sclerosi multipla?

La prima risposta che danno gli esperti è no, o almeno non ancora perché si tratta di una patologia ancora non pienamente compresa.

Ci sono ricercatori, però, che ritengono che una combinazione di fattori, sia genetici che ambientali, possa contribuire allo sviluppo della sclerosi multipla.

Genetica e storia familiare

Avere un familiare con la SM aumenta il rischio di svilupparla.

Tanuja Chitnis, professoressa associata di neurologia presso la Harvard Medical School, ha affermato che, studiando gemelli identica, circa il 25% delle persone che hanno un gemello identico con SM finiscono per svilupparla anch’essi.

Le persone con un parente di primo grado con SM (un fratello, un genitore o un figlio) hanno anche un rischio più elevato. Infatti, mentre la persona media negli Stati Uniti possiede una probabilità di 1 a 750 (0.1%) di sviluppare SM, il rischio aumenta da 2,5 a 5% per i parenti di primo grado di persone con SM.

Nel giugno del 2016, un altro studio ha dimostrato che, in rari casi, la SM può essere causata da una singola mutazione genetica. Solo 1 su 1.000 pazienti con SM presenta questa mutazione che causa un tipo di SM e non tutti con la stessa mutazione contraggono la patologia.

Uno degli autori dello studio, Carles Vilariño-Güell, professore ordinario di genetica medica, ha dichiarato che “questa mutazione pone queste persone sul bordo di una scogliera ma qualcosa deve ancora dare la spinta per mettere in movimento il processo della malattia“.

Quella ‘cosa’ potrebbe essere un virus, una mancanza di vitamina D nel corpo, il fumo o qualcos’altro ancora.

Virus

Il virus di Epstein-Barr (EBV), membro della famiglia dei virus dell’herpes, è stato collegato alla SM, anche se non è stato definitivamente identificato come causa.

Alcune ricerche hanno dimostrato che i livelli di anticorpi EBV sono significativamente più elevati nelle persone che alla fine hanno sviluppato la SM rispetto a chi non l’ha contratta.

Ma l’EBV è estremamente comune. Infatti, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) riportano che circa il 90% degli adulti statunitensi hanno avuto questo virus ad un certo punto della loro vita.

Un altro virus che è stato collegato alla SM è il virus HHV-6. In uno studio pubblicato sulla rivista PLoS One, nell’agosto 2014, i ricercatori hanno scoperto che livelli elevati di HHV-6 anti-corpo nel corpo sono stati associati ad un aumento del rischio di recidiva di SM.

Tuttavia, non è stato dimostrato che l’HHV-6 sia la causa dell’insorgenza della SM.

Geografia e esposizione al sole

L’incidenza di SM è maggiore nel Nord America, Australia meridionale e nell’Europa settentrionale, suggerendo che più si vive lontano dall’equatore, maggiore è il rischio di sviluppare la sclerosi multipla.

Perché la geografia è importante?

I ricercatori ritengono che il legame tra la posizione e il rischio di SM possa essere l’esposizione al sole o, più in particolare, i livelli di vitamina D nel corpo. La vitamina D è conosciuta anche come la vitamina del sole perché il corpo umano la genera in risposta alla luce solare.

La ricerca ha indicato che adeguati livelli di vitamina D possono svolgere un ruolo nella protezione dalla SM. Numerosi studi sono in corso, comunque, per aumentare la comprensione dei ricercatori sul ruolo della vitamina D nel prevenire la SM e per esaminare se l’integrazione della vitamina D possa ridurre l’attività delle malattie nelle persone che hanno la SM.

Dieta e scelte alimentari

Secondo la già citata dottoressa Chitnis, la vitamina D è anche il fattore più importante della dieta nella possibile prevenzione della SM.

La vitamina D è presente in natura nei pesci grassi e viene aggiunta al latte, ad alcuni prodotti di cereali e ad altri cibi.

Tuttavia, altri fattori dietetici sono stati legati ad un rischio minore. Uno studio pubblicato nel marzo 2016 ha rilevato che un elevato consumo di caffè è associato ad un rischio minore di sviluppare la SM.

Infine, il resveratrolo, un composto presente nel vino rosso presenta effetti antinfiammatori nel cervello e può anche promuovere il ripristino del rivestimento della mielina che circonda le cellule nervose, danneggiato da infiammazione nelle persone con la SM.

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