I medici: “è un’ernia”. Ma Giorgio è morto a 54 anni

Potrebbe essere stata una diagnosi sbagliata a causare la morte di Giorgio Orsini, 54 anni, avvenuta domenica scorsa, 22 aprile.

Potrebbe essere stata una diagnosi sbagliata a causare la morte di Giorgio Orsini, 54 anni, avvenuta domenica scorsa, 22 aprile.

Questa è, infatti, l’accusa mossa dai familiari dell’uomo ai sanitari.

L’uomo si era recato al Pronto Soccorso dell’Aurelia Hospital, a Roma, per via di dolori alla schiena così forti da impedirgli di muoversi.

Per questo motivo, Giorgio, padre di tre figli, è stato accompagnato in ospedale dalla moglie Patrizia.

Dopo le lastre, la prima diagnosi è stata una dorso-lombalgia provocata da un’ernia.

Di conseguenza, prima di dimettere l’uomo e somministrandogli una cura a base di morfina e cortisone per alleviare il dolore, i medici gli hanno consigliato una visita da un chirurgo vertebrale.

Due giorni dopo, però, le condizioni di salute di Giorgio peggiorano e viene trasportato d’urgente all’ospedale San Filippo Neri, dove i medici si sono accorti del cedimento dell’aorta, causandogli la morte.

La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto l’autopsia del corpo dell’uomo. Al momento, poi, non figura nessun nome nel registro degli indagati.

I familiari vogliono capire se Giorgio si sarebbe salvato se ci fosse stata una diagnosi diversa e se i medici dell’Aurelia Hospital abbiano commesso un tragico errore.

Questa storia ricorda da vicino il caso di Daniela Sabbatini, 49 anni, morta a causa di un aneurisma all’aorta addominale ma, secondo i medici del Policlinico Casilino di Roma, si trattava di una lombosciatalgia.

LEGGI QUI IL CASO DI DANIELA SABBATINI

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