Alfie Evans, il papà: “Non c’è deterioramento delle sue condizioni di salute”

Alfie Evans, il bimbo con una malattia neurodegenerativa ricoverato nel Regno Unito e al centro di una contesa legale tra i genitori e l'ospedale, è entrato nel terzo giorno di distacco dalla ventilazione assistita permanente.

Alfie Evans, il bimbo con una malattia neurodegenerativa ricoverato nel Regno Unito e al centro di una contesa legale tra i genitori e l’ospedale, è entrato nel terzo giorno di distacco dalla ventilazione assistita permanente.

Il papà del piccolo, Tom Evans, ha raccontato ai giornalisti che non c’è “deterioramento” delle condizioni di salute anche se stamattina è apparso “un po’ debole” e non si è svegliato.

Il genitore ha anche annunciato che ci sarà un incontro con i medici responsabili dell’Alder Hey Hospital di Liverpool per discutere del ritorno del piccolo a casa, dopo l’ultimo no di ieri della Corta d’Appello di Londra a un trasferimento in Italia.

Come si legge su CronacaSocial, infatti, i giudici britannici hanno respinto il ricorso dei giorni, negando l’autorizzazione a trasferire il bambino in un ospedale italiano.

Il padre del piccolo ha anche detto che Alfie “resiste ancora bene come può e sta lottando e non soffre, non ha apnee né dà segno di provare dolore“.

Per i giudici britannici, però, Alfie sta morendo ed è inutile ogni trasferimento.

Tom Evans, però, ha minacciato di far causa a tre medici dell’Alder Hey Hospital di Liverpool per cospirazione finalizzata all’omicidio del figlio e fa sapere di aver già preso contatti con investigatori privati per istruire il caso.

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